mercoledì 7 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Ambrogio Castaldi, l’artista che ama “catturare” la quotidianità…

Ambrogio Castaldi - Seduzione in viola

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Ambrogio Castaldi, artista autodidatta che ama rappresentare le immagini della quotidianità e del mondo che lo circonda..

Ambrogio raccontaci un pò di te.. Come nasce la tua passione per l’arte?

La mia passione per l’arte nasce in modo spontaneo, già da ragazzo in modo naturale disegno a matita o penna gli oggetti che mi circondano cercando di avvicinarmi al vero, a seguire inizio a disegnare volti e figure di personaggi celebri della romanità e del risorgimento. La “figura” tutt’oggi rimane il mio soggetto preferito.

Dal tuo profilo emerge una grande tendenza a rappresentare scene di vita quotidiana. Da cosa scaturisce questa inclinazione?

Io mi considero una persone spontanea che ama la semplicità, sono nato e vivo su un’isola molto bella, un tempo regolata dai ritmi lenti e pacati di  una vita contadina e marinara. I miei antenati erano contadini stanziati da generazioni nel villaggio di Panza frazione del comune di Forio, fin da ragazzo ho vissuto gesti, luoghi e tradizioni  che rimangono indelebili nella mia memoria.
Per questo motivo la mia tematica preferita è “Ischia di una volta” quella della mia fanciullezza, scevra da qualsiasi modernismo.

Alla nostra collettiva esponi un’opera dal titolo “Seduzione in viola”, in cui  presenti un nudo di donna, apparentemente semplice, nel quale hai evidenziato la sensualità del corpo femminile, anche attraverso un sapiente uso della luce, dimostrando grande abilità nel disegno oltre che nell’utilizzo del colore…
Spiegaci meglio com’è nata quest’opera?
  
Sono molto attratto dalla figura in generale ed in particolare da quella femminile che mi piace rappresentare nelle sue molteplici sfaccettature ed il nudo è una di queste. Quest’opera in particolare è nata con l’intento di rappresentare il lato sensuale del corpo femminile che tanto desiderio desta nella mente di noi uomini.

Quali messaggi o significati vuoi trasmettere agli spettatori che si trovano ad osservare le tue opere?

Auspico che le mie opere riescano a rappresentare a pieno la mia personalità, e nel contempo generare nello spettatore nuove, intime emozioni.

Come vedi il tuo avvenire nel mondo dell’arte? A quali altre evoluzioni assisteremo da parte tua?

Mi sono sempre considerato una persona normale che ha ereditato una sensibilità particolare che mi ha introdotto nel mondo dell’Arte, la quale a mio giudizio è la cosa più bella nella vita dell’uomo, per cui non mi affanno a rincorrere il successo.
Non so quali evoluzioni mi riservi il futuro, potrebbero essere anche rilevanti, ma quello che importa e che io continui a divertirmi con la pittura.

Grazie Ambrogio per le tue risposte, la tua pittura è un raggio di luce nel buio che spesso può attraversare l’esistenza, la tua umiltà e la tua semplicità sono merce rara in un mondo dove si fa a gara per fregiarsi di titoli da incorniciare; il tuo è un esempio da seguire per chiunque si affacci nell’universo artistico con sufficienza, dimenticandosi che l’arte non deve riempire l’ego, ma il cuore…

Ass. Kouros Lucca

martedì 6 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Sofia Sguerri e i suoi nudi “materici”…

Sofia Sguerri - Out of and into the matter

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Sofia Sguerri, l’artista che rappresenta il nudo esaltando la matericità del corpo umano…

Sofia, parlaci un po’ di te.. com’è cominciata questa tua passione per la pittura e cosa rappresenta per te?

L’arte visuale e l’arte scenica mi hanno sempre attratta fin da bambina e con il tempo sono diventate sempre più parte integrante di una evidente direzione verso il mondo artistico. Data questa passione e questa grande curiosità nei confronti del corpo e della materia è stato più che normale intraprendere studi artistici frequentando l’istituto d’arte ad Arezzo e poi l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Nella fase di creazione delle tue opere, parti sempre da un preciso progetto, già studiato e pensato da tempo o ti lasci guidare dall’istinto, senza un preciso perché?

Un’opera è sempre frutto di una idea, una riflessione o un’ emozione più o meno elaborata. Mi posso porre, a volte, dei vincoli tecnici che decido precedentemente ma in ogni caso lascio molto spazio all’ improvvisazione e alla sperimentazione lasciandomi guidare da un “sentire” molto meno razionale e più emotivo.

Alla nostra collettiva esponi un'opera dal titolo “Out of and into matter”, in cui rappresenti un nudo femminile che sembra quasi voler uscire e liberarsi dal supporto in cui è imprigionato. Vi è un riferimento all’ideale michelangiolesco, secondo il quale l’opera è intrappolata nella materia, alla stregua dell’anima bloccata nel corpo?

E’ piuttosto una riflessione riguardante tutto ciò che è corpo fisico. Tutto ciò che si può toccare, che ha uno spessore, una densità, un peso, una qualità, etc
Carne e materia.
In questo caso è la mente che imprigiona il corpo a discapito dei sensi e le percezioni.

 Com’è nata precisamente quest’opera?

E’ una delle tre opere che fanno parte dell’omonimo progetto “out of and into matter”. Nato da un senso di confusione, di ricordi, di attesa e di ascolto personale.
Dalla ricerca di un equilibrio, di una stabilità e di un cercare di mantenersi nel qui ed ora attraverso la consapevolezza del corpo.
Uno studio che parte dalla sensazione del proprio corpo fisico fino ad arrivare alla traduzione di questa sensazione in un altro tipo di materia.

Hai particolari progetti per il tuo avvenire artistico?

Per il momento continuo la mia ricerca sul corpo e la materia basata sull’ interazione tra installazione, performance e opera visiva e come tutto questo reagisce a spazi sempre differenti tra di loro.

Grazie Sofia per le tue risposte e per aver condiviso con noi una piccola parte delle tue innumerevoli estrinsecazioni artistiche…l’arte, come suggerisci tu, è soprattutto ricerca, ed è così che, attraverso le tue opere, noi ci facciamo condurre verso mondi sempre nuovi, in una sconfinata fame di conoscenza della quale essere mai sazi… 

Ass. Kouros Lucca

lunedì 5 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Ambra Piliu e il suo concetto di arte come estrinsecazione del sé…

Ambra Piliu - "L'appartenenza"

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Ambra Piliu e i suoi nudi introspettivi.

Ambra, permettici di conoscerti meglio…quando è maturata questa passione per l’arte?

La mia passione per l'arte è maturata in tenera età mentre osservavo mia madre dipingere. In casa mia ci sono diversi quadri da me realizzati all'età di 7 anni, a parte un breve corso di pittura fatto in quegli stessi anni, non ho mai frequentato scuole d'arte. Sono cresciuta e ho preferito anteporre a questa mia passione la sicurezza che avrebbe potuto conferirmi l'indirizzo di studi che poi ho scelto di intraprendere (cinese) e così lo studio ha occupato gran parte del mio tempo, impedendomi di dipingere ancora, finché da poco, finita l'università, ho deciso di ritagliare del tempo per me e per quello che mi piaceva realmente, ho quindi ripreso il pennello in mano realizzando L'appartenenza e L'attesa, mi sono persa in questo bellissimo mondo che è l'arte e ho dato voce a me stessa.

Cosa rappresenta per te la pittura? Credi che oggi sia più difficile fare arte, creare qualcosa di originale in grado di stupire ed emozionare gli altri?

Personalmente trovo che la pittura non debba avere come scopo quello di “emozionare gli altri”, quando dipingo lo faccio solo ed esclusivamente per me stessa e ogni pennellata, ogni disegno rappresenta una parte di me. Il fatto stesso di metterli in Mostra è uno sforzo per me non indifferente in quanto lo percepisco come un vero e proprio “mettermi a nudo”. Quando dipingo mi sento catapultata in un'altra dimensione, un posto che è solo mio e nel quale nessun altro può entrare. È un momento intimo. Il pittore che ricerca “l'originalità” e dipinge “per emozionare gli altri” regala finte emozioni. I miei lavori rispecchiano la mia interiorità, penso sia questo che il pittore dovrebbe donare al suo pubblico, solo così sarà in grado di suscitare vere emozioni. Il difficile non è “fare arte” o “essere originali”, non lo era prima e non lo è tanto meno adesso, la difficoltà sta nel mostrarsi, nel dar modo alla propria anima di esprimersi, nel far fuoriuscire la propria interiorità.

Come nascono le tue opere? Parti già da un’idea ben precisa o lasci che la mano agisca da sé in maniera del tutto istintiva?

I miei quadri nascono da pensieri covati nella mia mente da tempo. Dopo un'analisi introspettiva potrei dire che rappresentano quella parte di me che tento di reprimere. Quando dipingo però...non ci sono muri da alzare, non esistono barriere di alcun genere ed è lì, in quel mondo in cui tutto è davvero possibile, che il mio vero sé fuoriesce. Guardare quei quadri appena terminati mi mette di fronte a me stessa (da qui forse riprende anche un po' l'idea de L'appartenenza: una donna inginocchiata di fronte ad uno specchio). Nel momento in cui dipingo mi sento sola e al sicuro e dunque sono in grado di esprimermi meglio. La pittura è per me uno dei pochi modi attraverso cui riesco ad esprimermi senza remore.

Alla nostra collettiva esponi “L’appartenenza” e “L’attesa”, due opere apparentemente semplici ma che nascondono, invece, messaggi profondi. Spiegaci meglio queste opere e raccontaci cosa vorresti trasmettere agli spettatori che si troveranno di fronte ad esse?

L'appartenenza e L'attesa sono, a mio parere, due fra gli stati d'animo più potenti e fondamentali in termini di eros. Il tema che tratto è quello al momento probabilmente più richiesto quanto criticato: il BDSM [Bondage, Dominazione, Sadismo, Masochismo]. Ognuno ha  un proprio parere sul tema, io ho deciso di rappresentare il Mio. Questo insieme di pratiche che molti definirebbero scabrose, immorali e deleterie, rappresentano per me qualcosa di molto più profondo. E' un tipo di rapporto basato sulla fiducia e sulla comunione di corpo e mente: il/la sottomesso/a cede il controllo, l'anima stessa ad un'altra persona in grado di guidarla alla riscoperta di sé e dei suoi limiti, introducendola passo dopo passo lungo i meandri della sua mente e portandola il più delle volte a scoprire che ciò che più rifiutava e ripudiava era in realtà ciò che più profondamente desiderava, il dominatore è quel qualcuno che sa quanto oltre alla sottomessa piacerebbe spingersi e la aiuta a trovare il coraggio di farlo. Non ci sono finzioni, non esiste vergogna... solo abbandono e voglia di sperimentare per una più profonda riscoperta del proprio sé. L'appartenenza rappresenta una donna che quasi si abbraccia da sola, l'immagine riflessa nello specchio ma lo sguardo non è puntato su di sé come sarebbe consuetudine che fosse per chi come lei si trova davanti ad uno specchio, il suo sguardo è fisso su qualcuno alle sue spalle che però nel quadro non appare... (ho voluto rappresentare in entrambi i quadri esclusivamente la figura della sottomessa focalizzando tutta l'attenzione su di lei). Inginocchiata e con un collare, simboli della devozione nei confronti del suo dominatore, lo sguardo rimane però fiero a simboleggiare il fatto che il suo “ruolo” non implica nel modo più assoluto debolezza bensì una grande forza d'animo. L'attesa invece, rappresenta una donna in balia di sé stessa e della persona che potrebbe da un momento all'altro comparirle alle spalle. Sguardo a metà tra lo spaventato e l'eccitato, legata ma pur sempre mentalmente padrona di sé, anche questa volta l'atteggiamento è quello fiero, nonostante il suo stato di donna legata e costretta in quella posizione. Vi è in Lei il desiderio di prestarsi a fare cose che ritiene difficili per il semplice fatto che desidera dominare tali cose. E' legata ed attende ciò che le verrà fatto... non sa cosa potrebbe succederle ed attende la sua sorte qualsiasi essa sia... ella vi si abbandonerà.     

Quali traguardi continui a porti per il futuro?

Il futuro è un tempo che percepisco come troppo lontano, il mio obiettivo è quello di vivere in un costante presente senza immaginare un futuro che potrebbe, proprio per il fatto stesso di averlo immaginato e delineato, limitarmi in un certo senso nelle mie scelte future. Preferisco vivere la vita giorno per giorno, senza precludermi niente: le mie scelte unicamente condizionate dall'istante stesso, quell'esatto momento, irripetibile.

Grazie Ambra per le tue esaurienti risposte, e grazie per la tua arte che ci conduce verso mondi interiori tutti da indagare e da scoprire, in una dimensione parallela del nostro io, troppo spesso celato da ciò che sta fuori, troppo spesso oscurato da ciò che è visibile, a scapito della parte più invisibile e più importante che sta in noi: la nostra anima!

 Ass. Kouros Lucca

domenica 4 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Paola Rignanese e il suo variegato universo immaginifico...

Paola Rignanese - Blue Moon

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Paola Rignanese, artista estremamente creativa e poliedrica che lascia ampio spazio alle sperimentazioni…

Paola, raccontaci qualcosa in più su di te… Quando si è acceso per la prima volta nella tua vita il fuoco sacro dell’arte?

Non so dire esattamente quando, mi sento un’artista dalla nascita, la pittura è stata per me la più semplice delle manifestazioni artistiche, e la più spontanea … Non ho escluso però la musica e il canto, soprattutto nella prima parte della mia giovinezza…

Cosa senti al momento di metterti davanti alla tela? Sai già esattamente quello che vuoi realizzare o lasci che la mano faccia da sé, in una libera estrinsecazione della tua fantasia?

La tela o il foglio bianco mi inibiscono, è come un immenso spazio da scoprire, a volte cela forme serene e liberatrici, a volte nasconde parti di me non troppo limpide né luminose. Ho sempre un’idea, ma non è mai definitiva; mi lascio guidare molto dal mio centro emozionale proprio mentre la inizio a realizzare e di solito si trasforma prendendo come vita propria durante la lavorazione. Prendo sempre in enorme considerazione la fotografia, sia per quanto riguarda modelli da me scelti e fotografati, sia nelle immagini trovate su libri e riviste e che mi colpiscono istintivamente.

Alla nostra collettiva esponi “Blue moon” e “Nudo di schiena”, due opere apparentemente contrapposte per le tonalità ma accomunate entrambe da quella stessa aura di mistero. Come sono nate e quali significati vuoi trasmettere attraverso di esse?

Sono entrambe nate da una magnifica esperienza anche rappresentata da una collaborazione artistica. Ho giocato molto con le luci e le ombre, essendo affascinata dalle forme che come scolpite dal buio sfondo diventano quasi palpabili, tridimensionali in uno spazio bidimensionale che è la tela.  Il mistero che traspare è la volontà di rappresentare il corpo nudo femminile senza evidenziarne troppo gli aspetti caratteristici, lasciando così al singolo osservatore la libertà di attribuirvi le forme più vicine alle proprie immagini emotive.

Come vedi il tuo avvenire nel mondo dell’arte? A quali altre evoluzioni assisteremo da parte tua?

Per ora cerco di non avere aspettative, ogni filosofia di vita me lo insegna, mi piace vivere il presente, per quanto io riesca, essendo poco praticato nel quotidiano. Mi sono interessata da qualche tempo alla tecnica mista e al collages; mi sono divertita molto.
Vorrei riuscire ad abbandonare ogni forma in futuro, questo potrebbe essere un percorso per conoscere meglio me stessa attraverso l'arte

Grazie Paola per le tue risposte e per farci conoscere ed apprezzare un piccolo spaccato della tua arte, particolarmente variegata ed originale, e contraddistinta da un gioco di chiari e scuri che conferisce mistero ai soggetti rappresentati, conducendo lo spettatore in un universo immaginifico tutto da scoprire…

Ass. Kouros Lucca

sabato 3 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Maria Campanella, l’artista delle “semplificazioni”…

Maria Campanella accanto alle sue opere in mostra

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Maria Campanella, giovane fotografa pugliese che espone il nudo, semplificandolo in forme geometriche.

Maria, aiutaci a conoscerti meglio… com’è cominciata questa tua passione e qual è stato il tuo percorso formativo?

Ricordo sin da piccola mi divertivo a disegnare e a dipingere sui muri di casa...credo che proprio così sia nata la passione per l’arte. Ne sono diventata consapevole solo verso i 18 anni quando ho capito che non avrei potuto intraprendere altra strada se non quella dell’arte pur sapendo quanto difficile fosse.
Il mio percorso formativo parte dal disegno e dalla pittura, per poi arrivare alla fotografia. A quest’ultima mi sono avvicinata spinta dalla curiosità… Avvertivo una sorta di attrazione per quell’apparecchio “acchiappa-immagini”... Sentivo che quel mezzo avrebbe potuto tirar fuori il mio vero “IO”. Mi sono iscritta alla LABA a Firenze e ho frequentato il corso accademico di fotografia che a breve concluderò. Scoprire la mia identità artistica non è stato semplice. Ho avuto diversi momenti di crisi e voglia di abbandono ma per fortuna sono riuscita a superarli e a trovare il mio equilibrio. Oggi posso affermare con sicurezza che la mia identità artistica trova il suo fondamento su una frase (detta diversissimi anni prima da Paul Klee): “L’Arte rende visibile l’invisibile”.  

Come nascono le tue opere? Derivano da una lunga ricerca o sono frutto dell’istinto?

Sono solita partire sempre da un’idea, ma nel momento dell’atto fotografico mi faccio trascinare dall’impulso. Ragione e istinto, sebbene siano forze opposte, possono coesistere. È importante, a mio parere, non spezzare quel filo sottile che le collega. È dall’equilibrio di queste due forze che prendono vita le mie opere.

Alla nostra collettiva esponi due opere che fanno parte di un progetto molto originale dal titolo “Semplificazioni”, nel quale le varie parti del corpo vengono ridotte a forme puramente geometriche. Come nasce questo progetto e quale messaggio vorresti trasmettere?

Questo progetto nasce da un puro desiderio di trasmettere visivamente semplicità. Mettendo in risalto elementi essenziali come linee e forme geometriche, ho voluto dare un’idea diversa del corpo umano che va al di là della visione descrittiva a cui siamo abituati. La realtà oggettiva non svolge un ruolo centrale. Anzi diviene solo un mezzo attraverso il quale l’osservatore può sperimentare nuove esperienze percettive.

Hai particolari progetti per il tuo avvenire artistico?

Si! Il mio progetto principale è quello di continuare a far crescere la mia identità artistica…. Sento di poter dare ancora tanto prima di tutto a me stessa e poi anche agli altri condividendo le mie emozioni. Dopotutto sono solo all’inizio del percorso…
Poi perché no, mi piacerebbe in futuro continuare ad esporre non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Per me questa è la prima esposizione e sono lieta di realizzarla con la vostra associazione. Per me questa esperienza rappresenta un grande input per venir fuori al pubblico…

Grazie Maria della tua disponibilità, è un onore per noi tenere a battesimo il tuo debutto artistico, è un piacere immenso poter far emergere al pubblico un talento come il tuo…continua a coltivare la tua arte così essenziale, così spontanea, te ne saremo tutti grati…

Ass. Kouros Lucca

giovedì 1 ottobre 2015

IL NUDO, TRA SEDUZIONE E PROVOCAZIONE: Kouros presenta Simone Galimberti e i suoi nudi al chiaro di luna…

Simone Galimberti - The B-side of the moon

Nell’ambito della collettiva “Il Nudo: tra seduzione e provocazione” ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 26 Settembre al 7 Ottobre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare Simone Galimberti, artista milanese che espone un nudo dal titolo “The B-side of the moon”..

Simone, partiamo dall’inizio.. Quando nasce il Simone artista e cosa rappresenta per te la pittura?

Grazie per avermi ospitato nella vostra collettiva. Diciamo che nasco come “pittore” a circa 18 anni, quando ho iniziato a prendere fra le mani i colori a olio, i pennelli e le tele. In realtà ho disegnato fin da piccolo, ma all'epoca pensavo di fare il fumettista o disegnare cartoni animati. E' stato durante il liceo che mi sono appassionato a questa tecnica e in generale all'arte “alta”. Per i primi anni ho cercato più che altro di imparare la tecnica, pensando meno a cosa dipingere o a cosa dovessi “dire” con i miei lavori.  Forse solo da 4 o 5 anni mi sono reso conto che quello che immagino e dipingo abbia uno o più fili conduttori, e inizio a vedere una poetica. Credo che ciò che un pittore dipinge ( e come lo dipinge) non debba essere cercato a tavolino, a priori, ma debba venire “naturalmente” man mano che le opere nascono. Si vede ciò da cui sono accomunate, verso dove vanno e si scopre un percorso, o quanto meno un sentiero che si ama percorrere dipingendo. Per me dipingere significa prima di tutto rappresentare ciò che visivamente mi piace. Credo sia la natura più profonda dell'arte. Vedi una cosa ( o la immagini) che ti piace a tal punto guardarla che la copi su un foglio, in modo che resti. E' un modo per riappropriarti della realtà e farla tua a un livello più profondo.

Nel tuo portfolio vi è una predominanza delle figura femminile: la donna raffigurata in tutte le sue sfaccettature, come emblema di sensualità e al tempo stesso di sessualità. E’ una scelta casuale o voluta appositamente al fine di rappresentare determinati significati?

Sicuramente la figura umana è il soggetto che mi attrae di più rappresentare, benché sia il più difficile. In particolare la donna diventa spesso il soggetto privilegiato. Forse perché , come dicevo prima, dipingere è per me rappresentare ciò che mi piace e farlo mio, quindi diventa un modo per conoscere e impossessarmi di qualcosa che forse in fondo, non capisco. Il femminile, con le sue energie più profonde e primordiali ( la Dea Madre) fonde gli opposti; è così attraente, ma anche pericolosa (almeno per l'uomo intendo), è capace di unire l'amore più puro al dolore più profondo. Il suo essere a metà strada fra la sensualità terrena e l'ispirazione verso i sentimenti più spirituali è forse la caratteristica che mi attrae di più nel dipingerla.

The B-side of the moon, letteralmente il lato B della luna, questo il titolo dell’opera che esporrai alla nostra collettiva, un’opera in cui unisci alla descrizione anatomica del corpo femminile, raffigurato in tutta la sua sensualità anche un’attenta osservazione quasi scientifica della luna, come si è originata in te l’idea di questa unione tra donna e luna?

Si, il titolo è una citazione a “ the dark side of the moon” dei Pink Floyd. C'è un tocco di ironia e scherzo nel titolo, cosa rara nei miei quadri. Mentre lo realizzavo un mio amico l'aveva soprannominato così e alla fine è rimasto come titolo definitivo.
La luna e la donna sono strettamente legate. A livello simbolico, la luna è il femminile, governa le maree, il ciclo femminile e quello lunare coincidono. I poeti guardano alla luna, come alla donna, per trarre ispirazione. “The b-side of the moon” è nato dopo vari disegni. Avevo scattato alcune foto alla mia ragazza come spunto per una serie di disegni a matita, uno di questo, un nudo di schiena, l' ho portato sulla tela e mentre lo dipingevo gli ho aggiunto la luna.  Mi ha suggerito l'idea che una donna di schiena è come il lato oscuro della luna. Non puoi mai vedere entrambe le facce della luna, dalla terra se ne vede solo una, l'altra è sempre nascosta. La posizione, leggermente dal basso verso l'alto, mi ha fatto capire che poteva essere usato come immagine per questa idea, la donna, con la sua bellezza, può condurti a vedere il lato nascosto della realtà.
  
Alla luce del fatto che hai creato un vero e proprio progetto basato su questi nudi al chiaro di luna, c’è un messaggio nascosto che vorresti trasmettere?

Si, ormai la luna e la donna sono protagoniste di una serie di opere, una specie di ciclo pittorico, che per ora è aperto, nel senso che senza un progetto a priori, aggiungo opere al corpus, circa 3 o 4 lavori all'anno, e molti disegni. E' sempre un gioco sia sul piano simbolico, ma anche formale, di equilibrio tra le forme femminili, e il cerchio, il semicerchio ( la falce di luna) e le varie situazioni di chiaroscuro o controluce. Una serie di 13 disegni a matita è diventata un calendario lunare di 13 mesi, dove ogni  figura femminile  è associata a un segno zodiacale e ne esprime le caratteristiche emotive e caratteriali.

Cosa ti aspetti da questo collettiva? Quali progetti hai per il futuro?

Ovviamente vendere il quadro! Scherzi a parte, spero che sia l'inizio di una lunga collaborazione con la vostra galleria. I prossimi lavori che ho in cantiere sono : continuare il ciclo sulla luna (intitolato cry for the moon), e i due cicli sulle nature morte ( frutti del buio e benedetta sia la luce) , ho un po' di idee su una rivisitazione di Apollo e Dafne.

Grazie Simone per le tue approfondite risposte e per le tue espressioni artistiche così intense e coinvolgenti…i soggetti da te rappresentati ci trasportano in un’atmosfera surreale e onirica, dove sognare è d’obbligo e non c’è spazio per altro oltre l’immaginazione, fedele compagna nelle notti più buie, proprio come quelle da te raffigurate, con il bagliore della luna a rischiarare ogni pensiero e a far vedere tutto un po’ più chiaro…

Ass. Kouros Lucca