martedì 29 novembre 2016

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Andreea Ioana Dorneanu, l’arte come strumento di denuncia sociale.

Abbiamo conosciuto Andreea un anno fa in occasione della prima edizione di Semplicemente Donna, tenutasi a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte, dove l’artista si presentò alla nostra associazione e al pubblico esponendo una serie di dieci opere dal titolo “Sguardo di donna”; un progetto in cui presentava donne di diverse etnie ed estrazione sociale, concentrandosi in particolare sui loro occhi, che grandi e spalancati riflettevano le emozioni più profonde di ognuna.

Nata a Bacau, in Romania, Andreea ha sempre amato il disegno fin da piccola ma la vita l’ha portata come molti altri artisti a dedicarsi ad altro. Dopo essersi trasferita in Italia nel 2002, dove ha cominciato a lavorare come segretaria in una falegnameria, ha ripreso la sua attività artistica soltanto l’anno scorso grazie alla nostra collettiva, evento che le ha permesso di ritornare ad esprimere la propria creatività, dopo 15 anni di inattività, riconciliandosi con l’arte e con la vita.

Sguardo di donna

Nell’esecuzione delle sue opere l’artista si lascia trasportare dalla fantasia, dallo stato d’animo e dalle emozioni di quel determinato momento e l’opera nasce, libera da condizionamenti, frutto solo e soltanto del suo “Io” interiore. E’ forse proprio per questo che la sua produzione artistica non può essere costretta in un determinato stile. Andreea ha svariate sfumature, differenti modi di esprimersi che la portano a creare opere sempre diverse tra loro in cui a dominare è sempre quella straordinaria capacità d’introspezione e di riflessione sulla vita. Importante è altresì la sua grande sensibilità che l’ha condotta molto spesso a trattare tematica sociali. Ne sono un esempio opere come "Mamma, da grande voglio fare la modella", in cui la Dorneanu denuncia il dilagante problema dell'anoressia, largamente diffuso soprattutto nel mondo della moda, raffigurando una donna a grandezza naturale che sfila su una passerella mostrando il suo corpo ossuto. Un’opera in cui l’impatto visivo è forte e nella quale Andreea ha curato ogni minimo dettaglio con lo scopo di dare un preciso messaggio: dai chiodi che fissano i veli (volti a simboleggiare l'imprigionamento del corpo), al tulle bianco (emblema di giovinezza e purezza), per finire con la scelta dei colori (rosso: simbolo del sangue versato; giallo: mondo dorato della moda; nero: il buio in si trova la protagonista).

Presente anche in questa seconda edizione di Semplicemente Donna Andreea espone quiShe’s incomplete” in cui tratta il tema della violenza sulle donne in tutto il suo orrore proponendo un’opera dalle tonalità forti che riesce a lasciare il segno, ad imprimere forte nell’animo di ognuno quel grido contro ogni forma di violenza!


She's incomplete

Come afferma Andreea: “vivere la vita è un’arte e per apprezzare la bellezza del mondo dobbiamo guardare attraverso gli occhi dell’artista”, occhi che in questo caso ci conducono a riflettere sulla vita e le sue problematiche, guidandoci a trovare la strada più giusta da percorrere..


F.Callipari

domenica 27 novembre 2016

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Anna Staccini e la sua Pandora, un viaggio nell’animo femminile..

Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna, alla sua seconda edizione, ospitata quest’anno a Roma presso Evasioni art Studio dal 25 Novembre al 2 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Anna Staccini 




Anna, raccontaci qualcosa in più su di te… Quando si è acceso per la prima volta nella tua vita il fuoco sacro dell’arte?

penso che il fuoco dell’arte non si accende, è in noi dall’inizio..si nutre...si affina ...si coltiva…. si protegge … Ho iniziato a dipingere nel 1998, .ma il disegno faceva parte della mia vita da sempre, disegnavo su tutto, su ogni pezzetto di carta disponibile, poi nel ‘98 ho iniziato a frequentare la scuole di arti visive “ Next “ di Antonella Properzi: qui ho incontrato la pittura ad olio ed è stato Amore, quindi disegno da una vita e dipingo dal ’98.

Che cos’è per te la pittura: la capacità di dare origine a un’immagine già dentro la tua mente o una spontanea espressione del tuo estro?

la pittura per me è espressione, specchio dell’ io interiore, è un dialogo fra le emozioni di chi dipinge e quelle di chi guarda l’opera. Ogni dipinto nasce per comunicare , è una parola all’interno di un discorso, quindi potrei dire si “un immagine dentro la mia mente”.

Alla nostra collettiva esponi “Pandora ”, un’opera in cui il contrasto tra tonalità calde e fredde ci offrono l’immagine di una donna assorta nei suoi pensieri che emerge dalla penombra, mostrandosi in tutta la sua bellezza e opulenza: una Pandora moderna, conscia dell’errore compiuto ma che come l’interno del vaso trattiene ancora nei suoi occhi un po’ di speranza. Raccontaci com’è nata quest’opera e cosa volevi trasmettere attraverso di essa?

“Pandora” nasce all’interno di un progetto [ una mostra che sto preparando] … nella domanda sopra è contenuta la sua analisi …. ombra e luce … freddo e caldo …. il dualismo contenuto in ognuno di noi, una donna in viaggio, un viaggio interiore forse, una donna che nonostante tutto lotta per recuperare un vaso e ricondurre lì dentro il male e il dolore .

La collettiva “Semplicemente Donna”, inaugurata anche quest’anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) si pone come occasione volta a celebrare l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature e al contempo come momento di riflessione sul tragico tema della violenza sulle donne.. A tal proposito c’è un messaggio che ti senti di mandare alle donne che subiscono o hanno subito atti di violenza?

il male c’è... esiste... è attorno a noi e non sempre la violenza è fisica, a volte la violenza verbale è più infima e sottile e ci aggredisce ogni giorno. Una donna però sa essere contenitore e contenuto, non può e non deve permettere a nessuno di farla sentire sporca… ha la forza sempre di rialzarsi e ricominciare!

Altre manifestazioni artistiche in programma? Dove potremo ancora godere della tua arte?

ho in preparazione due mostre una di dipinti e una di disegni … non so quando [credo nell’estate prossima] non so dove ….o forse si ...adoro un romanzo di Susanna Tamaro ...Va dove ti porta il cuore: “Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, non farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore. E quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta”…
 il mio cuore adora il mio Paese quindi molto probabilmente la “prima” come si dice in gergo teatrale sarà a Tuscania [VT], ma poi, dato che sono cuore andrò dove lui mi porta ...


Grazie per le tue parole e per i messaggi che abilmente ci trasmetti, l’arte è un importante veicolo di emozioni e tu, con le tue opere, riesci a portarci lontano, in un universo parallelo, dove anima e cuore si fondono e ogni colore è una vibrazione positiva che ci fa sussultare e ci fa sentire vivi in questo complicato viaggio chiamato “esistenza”.

giovedì 24 novembre 2016

Semplicemente Donna!: Kouros presenta “Menna” e il suo variegato mondo artistico..

Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna, alla sua seconda edizione, ospitata quest’anno a Roma presso Evasioni art Studio dal 25 Novembre al 2 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Menna.




Menna, parlaci un po’ di te… Quando e come hai scoperto la tua passione per l’arte?

Ero ancora alle elementari, quando mi venne chiesto di inventare una favola, io la espressi con un disegno che rappresentava un cavallo coricato a pancia in su, come se fosse un uomo,sotto una quercia con in bocca una spiga di grano. Dal modo in cui rimasero colpiti gli altri, capii che quello doveva essere il mezzo giusto per rappresentare "la vita" sotto un mio punto di vista. Creare e inventare per me è stato sempre molto semplice.

Cosa accade nel momento magico in cui ti accingi a creare le tue opere? Riesci a descrivere le sensazioni, i pensieri che ti passano per la mente in quel preciso istante?

Io dipingo e creo soprattutto in un mio momento di bisogno,non riuscirei a farlo se mi venisse imposto senza dare spazio al mio punto di vista. Ogni volta che mi trovo di fronte ad una tela o un foglio bianco , egoisticamente ho la necessità di imprimerci le mie emozioni, siano esse un malessere o una gioia. Parte dalle mie ossa per finire alle mie mani,se non potessi farlo ne soffrirei.

Alla nostra collettiva esponi * “La rinascita”, un’opera in cui convivono diverse componenti stilistiche dal surrealismo al decorativismo, che denotano il profilo di un’artista estremamente versatile ed originale. Come indica lo stesso titolo, però, vi è un messaggio più profondo dietro l’apparente immagine di queste “donne manichino”. Vuoi dirci qualcosa in proposito?
La forza di volontà di una donna è maggiore di qualsiasi altro essere vivente. La storia ci insegna che le conquiste fatte : il mantenere la famiglia durante le guerre, il diritto di voto, la lotta per una gamba scoperta per adeguarsi alla povertà dei tempi, stanno a dimostrare come la forza di una donna sia infinita. Dopo una violenza,con le botte,con il sangue ,una volta superato ,la donna rinasce.
Come si può notare dal mio lavoro, sono estremamente affascinata dal corpo femminile,scelgo di non dare loro un volto , proprio per permettere ad ognuna di noi di potersi identificare.

La collettiva “Semplicemente Donna”, inaugurata anche quest’anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) si pone come occasione volta a celebrare l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature e al contempo come momento di riflessione sul tragico tema della violenza sulle donne.. A tal proposito c’è un messaggio che ti senti di mandare alle donne che subiscono o hanno subito atti di violenza?

Credo fermamente che non debba mai diventare banale come messaggio, ogni donna vittima di violenza, la maggior parte ,ha paura di manifestarlo trovandosi non solo vittime di qualcuno, ma anche di loro stesse, imprigionate in un giro di terrore che impedisce loro di chiedere aiuto.
La forza si manifesta anche con la denuncia e con la volontà di combattere , amare se stesse è il primo passo per uscirne.
Un messaggio che vorrei lasciare è proprio quello di non credere mai di essere meno, di non smettere di volersi bene, di guardarsi allo specchio e nonostante i lividi sapere di essere bellissime, nessuno ha il diritto di rubarci la vita ,il nostro dovere è quello di superare ogni limite,ogni paura e proteggerla. Ho qualche dubbio che la donna sia fatta soltanto di carne, dai racconti delle vecchie signore della mia città, delle mie nonne e di mia madre, la donna è una  fusione tra carne, cuore e ferro.

Che cosa hai in mente per il futuro? Altre manifestazioni artistiche in programma?

Ho sempre avuto le idee ben chiare per il mio futuro. Sono poche le cose che credo di saper fare davvero bene, è normale che io non mi sia dedicata unicamente all'arte durante questi anni, ma l'unica cosa che mi appaga davvero è soltanto creare e riuscire ad esprimermi.  Scontato dire che i miei studi sono stati artistici e accademici e come quando avevo 5 anni sono coerente con il mio sogno,che non riesco a mollare. Non mi fermerò qui, cercherò di proseguire su questa strada facendomi conoscere e apprezzare.

Grazie per le tue parole così dense di significato e per le emozioni che attraverso le tue opere riesci a suscitarci; la tua arte ci arricchisce e la tua sensibilità ci tocca il cuore!

*(l'artista esporrà anche una seconda opera dal titolo "Uguaglianza")


martedì 22 novembre 2016

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Mina Mevoli e l'arte come emozione..




Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna, alla sua seconda edizione, ospitata quest’anno a Roma presso Evasioni art Studio dal 25 Novembre al 2 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista  pugliese Mina Mevoli.

Mina, permettici di conoscerti meglio. Come è quanto nasce la Mevoli artista?
Sarà banale dirlo, ma ho amato i colori fin da ragazzina e ho iniziato a esporre nel 1980 partecipando a concorsi, collettive e poi proponendo mie personali. Sono autodidatta e il mio obiettivo è cercare di migliorare, sempre. 

Oltre alla pittura, coltivi abilmente anche la passione per la poesia. Come convivono in te queste due forme d’arte e come ti approcci al momento creativo, sia esso pittorico o narrativo? 
La poesia convive benissimo con la pittura. Anzi molto spesso ad essa associo immagini pittoriche. Ultimamente scrivo versi direttamente sulla tela, come sul quadro presente in questa collettiva. 

Alla nostra collettiva esponi un olio su tela dal titolo “Il mio quadro fatto di nulla”, un’opera dal linguaggio onirico e simbolista. Raccontaci com’è nata quest’opera e a cosa è dovuto un titolo così singolare?
In realtà sono nati prima i versi a cui ho dato poi, colore e immagini. Il titolo è dovuto al fatto che, benché sia un quadro grande, non è costruito; c’è solo un grande spazio, nuvole, e una piccola figurina. Un quadro fatto d’aria. Niente. Comunque lo chiamo anche in un altro modo: l’equilibrista, che è il titolo della poesia.

La collettiva “Semplicemente Donna”, inaugurata anche quest’anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) si pone come occasione volta a celebrare l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature e nel contempo come momento di riflessione sul tragico tema della violenza sulle donne.. A tal proposito c’è un messaggio che ti senti di mandare alle donne che subiscono o hanno subito atti di violenza?
Cercherò di dirlo con i colori: la violenza è oscurità, tenebre, buio. Le donne hanno e dovranno avere sempre la forza di rialzarsi, di uscire dal buio e cercare la luce, l’azzurro, l’arcobaleno.

Quali progetti hai per il tuo futuro artistico? 
Dipingere e migliorarmi. E per quanto riguarda la scrittura sto preparando un libro di racconti. Spero di pubblicarlo nel 2017.

Grazie per le tue parole e per la tua arte così pregna di emozioni che arrivano dritte al cuore e di significati che fanno riflettere, parole e immagini sì intrecciano in un miscuglio di sensazioni che appaiono come una carezza all’anima, uno spiraglio di luce in mezzo al buio...

domenica 20 novembre 2016

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Francesca Patanè, l’artista che sa leggere nel cuore delle donne!





Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna, alla sua seconda edizione, ospitata quest’anno a Roma presso Evasioni art Studio dal 25 Novembre al 2 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Francesca Patanè.

Francesca, parlaci un po’ di te… Quando e come hai scoperto la tua passione per l’arte?
Non posso identificare un momento esatto. Forse è innata. Posso dire di aver sempre amato disegnare, trasformare oggetti creandone di nuovi, osservare attentamente dettagli. Tuttavia, ho capito che l’arte poteva essere un modo alternativo per esprimermi attraverso un linguaggio non verbale quando ho realizzato che attraverso un’immagine difficilmente si corre il rischio di essere fraintesi. Con le parole, invece, il rischio è altissimo. I primi approcci sono stati di sperimentazione, da autodidatta, del disegno, della pittura, e anche della ceramica.
La scelta della pittura come mezzo preferenziale, nel 2014, a seguito del mio incontro con l’artista spezzina Gloria Giuliano, la mia maestra, che mi ha permesso di acquisire le necessarie nozioni tecniche della pittura con acrilici.  

Cosa accade nel momento magico in cui ti accingi a creare le tue opere? Riesci a descrivere le sensazioni, i pensieri che ti passano per la mente in quel preciso istante?
Tutto inizia con un’intuizione. Può generarsi ovunque e in qualsiasi momento: scorrendo immagini su internet, ascoltando canzoni o anche semplici suoni, oppure leggendo un libro o passeggiando. Spesso sono dei piccolissimi dettagli a catturare la mia totale attenzione. L’intuizione evolve poi in un pensiero che si fissa nella testa, ossessivo,  che è quello di rappresentare per forza e ad ogni costo quell’idea originale.
Quando l’ossessione cessa capisco che la mia opera è terminata.

Alla nostra collettiva esponi due opere contraddistinte da un intimismo ed una notevole capacità introspettiva che come in una istantanea mirano a cogliere la donna in due particolari momenti, cercando di leggere nelle profondità della sua anima! Come sono nate queste opere e qual è il messaggio che ti piacerebbe trasmettessero all’osservatore che vi si trova di fronte?
I soggetti femminili sono decisamente quelli che prediligo, forse perché mi piace raccontare di personaggi in cui riesco perfettamente ad identificarmi. In fondo sono tutti autoritratti, non letteralmente s’intende.
Con Donna su tela:8 marzo 2016 volevo un’immagine che evocasse il silenzio che ci circonda, parlo da donna, quando cerchiamo di dare un ordine a quel groviglio di domande, speranze, desideri, rimpianti che pesano sulla nostra anima quando decidiamo di vedere il nostro vero riflesso allo specchio. Quello che noi siamo e non quello che vorremmo essere né quello che vedono gli altri di noi. Il fumo usato come espediente per nasconderci alla vista di chi non dovrà mai vedere la verità. Quello che le donne non dicono, l’8 marzo così come tutti i giorni dell’anno. Il grande artista Francesco Vaccarone che ha tenuto a battesimo la tela lo scorso Maggio alla mostra Gloria Ensamble presso l’Urban Center di La Spezia, ha così descritto l’opera:l’8 marzo di Francesca Patanè è in realtà la celebrazione ed il festeggiamento di un’amara condizione di solitudine, svuotato quindi del suo significato originario”, interpretando bene il mio pensiero.
Al numero 10 ha una storia diversa. Mi era stato proposto di partecipare ad una collettiva che aveva come tema “Tivegna”, un antico borgo nello spezzino. Non conoscendolo una domenica sono andata a farci una passeggiata insieme a Jack, il mio cane, e l’intuizione di cui prima l’ho avuta davanti a questa scalinata con la porticina rossa in cima, il numero civico 10 ripetuto all’inizio e alla fine della scalinata. Vi ho immaginato una donna in fuga da ciò che più la spaventa ma anche la seduce e attrae.
Singolare il fatto che il giorno dell’allestimento della mostra ho conosciuto la proprietaria dell’appartamento di quel numero 10 ed era somigliante in maniera impressionante alla donna ritratta.
In quanto ai messaggi, non ce ne sono. Sono racconti, testimonianze di vita.

La collettiva “Semplicemente Donna”, inaugurata anche quest’anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) si pone come occasione volta a celebrare l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature e al contempo come momento di riflessione sul tragico tema della violenza sulle donne.. A tal proposito c’è un messaggio che ti senti di mandare alle donne che subiscono o hanno subito atti di violenza?
Siate sempre fiere di essere umane. Non nascondetevi dietro maschere di fumo, non respingete le vostre lacrime con il rischio di affogare. Gridate il vostro dolore, il vostro orrore. Gridate forte il vostro nome, perché vi potranno oltraggiare in ogni modo ma nessuno potrà mai appropriarsi della vostra dignità se non siete voi stesse a cederla. Non siete sole, non lo sarete mai se uscite allo scoperto.

Che cosa hai in mente per il futuro? Quali altre manifestazioni artistiche dovremo aspettarci da te?
Il futuro è ancora tutto da scrivere, anzi da dipingere. In mente ho solo che finché avrò qualcosa da dire, spero di farlo attraverso i miei quadri.
Grazie Francesca, per le tue parole e per la tua arte che come un bel libro ci racconta con delicatezza frammenti di vita tutti da rivivere attraverso le storie che hai impresso sulla tela e nelle quali ci identifichiamo quasi come se ci guardassimo allo specchio; ed è proprio in quel riflesso che ritroviamo la nostra anima…

venerdì 18 novembre 2016

Semplicemente Donna (II edizione): Kouros presenta Linda Franceschini e l'arte come introspezione




Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna, alla sua seconda edizione, ospitata quest’anno a Roma presso Evasioni art Studio dal 25 Novembre al 2 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Linda Franceschini.

Linda, raccontaci come e quando nasce l’artista che è in te?
Non credo si possa parlare di una “nascita dell’artista” ; penso di avere sempre saputo che la mia passione sarebbe stata l’arte, fin dai primi anni della mia vita il colore e i segni erano il mio interesse principale.
Ho sempre coltivato questa passione, a volte tuffandomici in pieno, a volte odiandola ed evitandola. Per me sarà sempre inevitabile continuare a dipingere e creare, è il mio modo per “addomesticare” il “mostro” che ho dentro.

Al momento di dare espressione alla tua arte, qual è il tuo atteggiamento? Parti già da un’idea ben precisa o lasci che la mano agisca da sé, in maniera del tutto istintiva?
Ovviamente parto con idee precisissime! Ma il percorso di ogni mia creazione mi porta a modificarle più volte, spesso arrivando ad un risultato inaspettato. Diciamo che cerco di controllare la mia arte, ma poi finisce sempre che sono io ad esserne controllata!

Alla nostra collettiva esponi un’opera su carta estremamente interessante dal titolo “Ti guardo”, un’immagine enigmatica e dal forte potere attrattivo che si pone inevitabilmente in dialogo con l’osservatore, un dialogo silenzioso fatto di sguardi e pensieri.. parlaci un po’ di quest’opera e spiegaci meglio com’è nata:
L’opera che esporrò è un’opera di qualche anno fa; in quel momento la mia attenzione era focalizzata sull’animo femminile, e sulle sofferenze nascoste che tutti noi ci portiamo dietro. Il mio “Ti guardo”, è un guardare gli altri ma sempre restando ancorata al guardarsi dentro (infatti un occhio è ben visibile, mentre l’altro resta nascosto).
Senza essersi accettati per come si è e senza continuare costantemente ad osservarsi, penso sia difficile, se non impossibile, riuscire ad osservare o ancor meglio a guardare gli altri per quello che sono accettandoli.

La collettiva “Semplicemente Donna”, inaugurata anche quest’anno nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) nasce come rassegna per omaggiare la figura femminile e raccontare allo stesso tempo quanta violenza si celi ancora tra le mura domestiche e non solo nei confronti della donna… Qual è la tua opinione a riguardo? Ti senti di dare qualche consiglio a chi soffre situazioni di questo tipo?
Penso che purtroppo la violenza fra le mura domestiche sia molto più diffusa di quello che si crede. L’unico consiglio che mi sento di dare alle persone che purtroppo si trovano in quella situazione, è di avere il coraggio di parlarne, e di accettare il fatto che stia capitando proprio a loro. Credo sia uno dei pochi modi per cui possano trovare la forza di uscire da dinamiche diventate ormai la loro routine.

Quali progetti hai per il tuo futuro artistico? 
Sono una persona che ha (purtroppo o per fortuna) almeno 5 idee diverse al giorno… Non so dove mi dirigerò esattamente nel prossimo futuro, credo che cercherò di sviluppare la mia indagine sulla natura e soprattutto le montagne che sono la mia seconda passione.
Lascerò che sia l’arte a dirigere le mie idee!


Grazie Linda per le tue parole e la tua arte che ci consentono di intraprendere un viaggio meraviglioso in un universo fatto di emozioni colorate che toccano il cuore e la sensibilità di chiunque le osservi…

lunedì 13 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Laura Miglioretti: il colore e la materia..

Le temps perdu

Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Laura Miglioretti, che espone due opere dal titolo “Le temps perdu” e “I due arlecchini”.

Laura, permettici di conoscerti meglio.. Come ha avuto inizio la tua passione?

Per caso.. prima ho iniziato con la scultura ed in seguito con la pittura, circa 8 anni fa..

Cosa senti al momento della creazione dell’opera? Parti sempre da un progetto già prefissato nella tua mente o preferisci farti guidare dalle sensazioni del momento?
Si in genere ho in mente un progetto, però in corso d’opera posso anche modificare, inventare qualcosa di diverso!

Quali sono le sensazioni che ti piacerebbe lasciare nel cuore e nella mente delle persone che si trovano ad osservare le tue opere?

La sensazione di gioia nel vedere la materia e il colore che si fondono e….. che si può ancora SOGNARE!

Alla nostra collettiva esponi “Le temps perdu”, un olio su tela contraddistinto da chiazze di colore che si intrecciano, unite ad elementi insoliti e una scultura in ceramica dal titolo “I due arlecchini”.Raccontaci come sono nate e se vi è un significato nascosto che vorresti trasmettere attraverso di esse..

“I due arlecchini” : l’idea della coppia è nata per trasmettere la tenerezza e lo sguardo affettivo per riscoprire il fanciullo che c’è in ognuno di noi.
“Le temps perdu”: per l’esplosività dei colori e per il significato del tempo, della memoria.

I due arlecchini


Quali sono i tuoi prossimi progetti espositivi?
Agrigento: Baia dei Turchi
Torino: Chiostro S. Annunziata


Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il tuo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?

Certamente il colore ha questo potere, soprattutto in questo momento di omologazione e di appiattimento, in un minimalismo che permea anche le nostre relazioni interpersonali sempre più anonime.



domenica 12 giugno 2016

Over the rainbow! Kouros presenta Chiara Lovera, l’artista delle emozioni..



Abbiamo conosciuto Chiara Lovera in occasione della collettiva “Orietur in tenebris lux tua” tenutasi a Lucca dal 28 febbraio all’8 marzo 2016. In quella occasione l’artista espose un’opera dai forti contrasti chiaroscurali intitolata “Horses in the dark”, nella quale è riuscita a creare un’immagine dallo straordinario effetto visivo e dal sapore quasi onirico: quattro cavalli galoppanti che incedono verso lo spettatore, emergendo dal buio della notte, come in un sogno nel quale riemergono desideri celati, simboleggiando al tempo stesso una bramosia di libertà e vitalità, di cui il cavallo ne è l’emblema per eccellenza.


Chiara Lovera - Horses in the dark

Artista torinese residente in Germania,la Lovera ha scoperto la sua passione per l’arte sin dalla tenera età.
Decisa a seguire il proprio talento ha frequentato quindi il Liceo Artistico, proseguendo poi gli studi presso l’Università di Torino, dove si è laureata in Scienze dei Beni culturali.
Le sue opere generalmente nascono quasi sempre dall’istinto e si rivolgono per lo più a scene di paesaggio o nature morte, sebbene non manchino molto spesso anche scene figurative.
In quest’ultima occasione l’artista espone “Abbraccio, emozione”, un’opera figurativa, nella quale l’abbraccio sensuale di due amanti sembra dare vita ad un’esplosione di colori, luci ed ombre dallo straordinario effetto visivo e soprattutto emotivo.
Colore, che come evidenzia il titolo di questa collettiva, diventa espressione dell’anima e delle sue infinite sensazioni ed emozioni, evidenziando ancora una volta la grande abilità e creatività di Chiara Lovera.

Chiara Lovera - Abbraccio

Un’artista che sa rappresentare le emozioni; sa dar voce alle percezioni più profonde dell’inconscio, creando immagini dal notevole potere immaginifico che anche se realizzate su supporti leggeri e semplici come può essere un cartoncino, nel caso di “Horses in the dark”, riescono a catturare l’osservatore intrappolandolo letteralmente all’interno del quadro come in un bellissimo sogno dal quale non ci si vuol svegliare!


Francesca Callipari

sabato 11 giugno 2016

"Over the rainbow", Kouros presenta: Paolo Graziani, il pittore dell'anima..

Abbiamo conosciuto Paolo Graziani lo scorso febbraio, avendo il piacere di ospitare le sue opere in occasione della collettiva d’arte “Orietur in tenebris”, tenutasi a Lucca dal 28 Febbraio all’8 Marzo 2016 presso la Sala comunale di Corte dell’angelo.

Artista forlivese, di formazione autodidatta, Graziani si pone sempre come obiettivo primario quello di rappresentare le emozioni..emozioni scaturite da un particolare momento di vita o da una determinata scena che tocca profondamente il suo animo così sensibile e attento ai piccoli particolari della vita di tutti i giorni.


Certe notti sono...speciali

Proprio in virtù di ciò, si avverte nella sua pittura non tanto quella realtà effettiva, tangibile con i sensi, quanto piuttosto quei messaggi, quelle sensazioni intime e profonde che si possono carpire soltanto se si ascolta la sua arte col cuore e con l’anima.


Un faro nella notte

Nella nostra precedente esposizione, l’artista presentava due opere nelle quali indagava con grande sensibilità sul vivere umano e le sue inquietudini, ovvero “Un faro nella notte” nata dal senso di smarrimento provato da Graziani rispetto al fallimento della società attuale, e “Certe notti...sono speciali”, attraverso la quale l’artista voleva esprimere un sentimento di calma e di serenità, evidenziando come seppur talvolta nella vita ci si possa ritrovare nelle tenebre, non bisogna mai temere poichè in quel luogo con la luce giusta si potranno riscoprire quegli elementi che ci permetteranno di affrontare serenamente la notte.


Il momento con te


L'attesa


In quest’ultima collettiva dal titolo “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima” Paolo Graziani propone, invece, due opere completamente diverse dalle altre sia dal punto di vista cromatico che emozionale: “L’attesa” e “Il momento con te”.
Queste opere sempre dal carattere fortemente riflessivo, si rivolgono verso sentimenti ed emozioni più positive: “L’attesa”, che come preannuncia il titolo, è stata ispirata all’artista mentre si trovava in fila ad attendere il proprio turno, vuol essere spunto per una riflessione più profonda sul senso dell’attesa e su quanti pensieri vaghino nella mente di ognuno. Ad ogni anima, ad ogni pensiero Graziani conferisce un colore a dimostrazione di quanto variegato sia il sentire umano, capace di contrastare anche il grigiore di un’attesa.
Ne “Il momento con te”, Paolo si sofferma, invece, sull’emozione derivante dal poter trascorrere un momento con chi si ama, sia esso un amico, un amore..una persona che ci fa sentire bene e che colora il nostro animo.. Ed è proprio quella scia luminosa, che si crea tra due anime che si incontrano, che contraddistingue quest’opera, così intima e spirituale, dimostrando l’abilità di un artista che non dipinge soltanto con le mani, ma soprattutto con il cuore!

La sua pittura che si contraddistingue per una particolare matericità si pone dunque in dialogo con l’osservatore, chiedendogli uno sforzo in più della semplice osservazione. E’ necessario immedesimarsi nelle figure che Graziani rappresenta, farsi trasportare da quel flusso di emozioni e sensazioni che ne derivano.. entrare dentro l’opera stessa e infine uscirne con un carico emozionale senza confini che ci consentirà di riflettere e comprendere meglio la vita stessa..


Francesca Callipari

venerdì 10 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Marco Capolungo e la sua pittura onirico –fiabesca..


Marco Capolungo - Mondo perduto

Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Marco Capolungo, che esporrà un’opera dal titolo “Mondo perduto”.

Marco, raccontaci qualcosa di te.. Quando è nato l’artista che è in te?

Ho iniziato a dipingere verso i 25 anni. Più che altro, perché avevo una specie di storia in testa, da raccontare attraverso dei quadri. Poi, dopo un paio d'anni, queste idee si sono affievolite e ho continuato cercando sempre di trovare qualcosa che veramente avesse il potere di farmi prendere su i pennelli e cominciare, quasi sempre improvvisando.

Alla nostra collettiva esponi un’opera dal titolo “Mondo perduto”. Raccontaci  com’è nata l’idea di questo dipinto e quali sono le tecniche adoperate per realizzarlo:

Semplicemente ho improvvisato il disegno dopo aver buttato giù le prime linee già programmate. La tecnica è quella della mia pittura per quadri disegnati, pazienza e un buon stato psicologico.

Collegandoci al titolo di quest’opera “mondo perduto”, riflettiamo un momento sull’epoca attuale alla quale tale titolo potrebbe in qualche modo rimandare. In questo particolare momento storico cosa manca sia a livello politico/economico ma soprattutto dal punto di vista sociale?

E' diventato tutto troppo tecnologico, troppe macchine, troppi cellulari, troppi eventi, della moda non se ne conosce più il carattere dominante, è tutto variegato, è tutto dominato dal computer, ma con questo non voglio dire che i contatti umani siano peggiorati, solo che stando molto davanti al pc e ipnotizzati davanti a cellulari e social network, sicuramente si ha meno tempo per stare a contatto con se stessi, ci si dimentica quasi, si vola via, l'anima se ne va... forse . Quello che manca di più è il contatto con la natura.

L’arte può avere a tuo avviso un futuro nel nostro Bel Paese o bisognerà sempre rivolgersi all’estero?

Io sinceramente non sapevo neanche che la tendenza era quella di rivolgersi all'estero, ahahahah. Ma sì apriamo in tutti i sensi tutte le frontiere.

Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il tuo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?

Sicuramente sì, ma ci sono anche opere con una sola tonalità di colore che possono creare anche loro un risveglio dentro di noi di qualche sentimento. Io ho usato spesso molti colori, non né conosco il motivo, forse perché mi piace trovare accostamenti azzeccati, e mi sembra sempre di avere a disposizione troppi pochi colori. Ogni colore è importante, mettendoli insieme si può dar vita a un arcobaleno.
Quando guardo un'opera più che altro indago nell'anima dell'opera e in quella dell'artista, sì comunque spesso mi ci riconosco. Tutte le arti possono muovere l'anima, forse la più potente è la musica, ma la vista sicuramente per me è il senso più importante, più vasto, più assoluto, quindi osservare un quadro è come vedere un mondo, come allargare i propri confini.

Grazie Marco, le tue opere così variopinte e originali ci conducono in una dimensione al tempo stesso onirica e fiabesca, in universi paralleli fatti di luci e ombre, di mostri e corpi sensuali, quasi a voler fornire una descrizione surreale della vita stessa, con le sue gioie, i suoi dolori, e i momenti di follia.