lunedì 30 novembre 2015

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Tomas Stankiewicz Baldassarri, la fotografia come mezzo per catturare la realtà


Tomas Stankiewicz Baldassarri accanto alla sua opera "Clarissa"

Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna! ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 25 Novembre al 7 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare il fotografo Tomas Stankiewicz Baldassarri, in mostra con un ciclo di 2 opere fotografiche dal titolo “Clarissa”.

Tomas, parlaci un po’ di te… Come si origina in te questa passione per la fotografia e cosa rappresenta?
È una passione, quella della fotografia, che è nata e cresciuta lentamente a partire dal giorno in cui presi la compatta di mia madre e cominciai a scattare le prime foto. Mi piacque subito l’idea di poter immortalare persone, cose e paesaggi. Ad ogni viaggio portavo la macchina fotografica e scattavo un po’ tutto quello che vedevo. Il passaggio al digitale ha favorito e facilitato il processo. Col tempo sono diventato più selettivo. Circa due anni fa decisi di trasformare questa passione in professione, frequentando prima un workshop a Londra e in Italia e poi un corso alla “The Darkroom” di Firenze. Ad oggi considero la fotografia come mezzo documentativo ed espressivo.

In una società come quella attuale in cui si fa un uso smisurato della fotografia, divenuta ormai alla portata di tutti, come si fa a coinvolgere ancora lo spettatore, a stupirlo e sorprenderlo, dando vita a qualcosa di geniale e originale?
Non è semplice, ma forse non lo è mai stato. Se un tempo era più complesso scattare una fotografia anche le possibilità erano più limitate. Oggi tutti sono potenzialmente fotografi ma anche le possibilità in uno scatto si sono moltiplicate. È uno stimolo a fare di più e ad andare oltre il semplice “saper utilizzare il mezzo”.

Alla nostra collettiva esponi due opere che raffigurano la stessa modella, dal titolo “Clarissa”, nelle quali evidenzi la freschezza e la spensieratezza della gioventù e al tempo stesso la sensualità femminile. Come sono nati questi scatti?
Questi scatti sono nati dalla collaborazione con una mia amica che gentilmente ha accettato di farmi da modella.

La collettiva “Semplicemente Donna”, dedicata alle donne, è stata inaugurata proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre)… qual è il messaggio che vorresti dare alle donne che in questo momento si trovano ad essere vittime di violenza?
Fatevi coraggio e uscite allo scoperto. Far finta di nulla non cambierà la vostra posizione e darà la certezza al violentatore di poter continuare. Amiche/amici sono dalla vostra parte, così come associazioni e le autorità competenti.

Che cosa hai in mente per il futuro? Quali altre manifestazioni artistiche dovremo aspettarci da te?
Per il futuro ho in mente progetti di documentazione fotografica. In particolare la situazione in Corea del Nord.

Ti ringraziamo per il tempo a nostra disposizione, la tua arte ci consente di vedere attraverso i tuoi occhi, esplorando universi a noi sconosciuti, viaggiando per chilometri e chilometri, senza nemmeno muoverci, in una ricerca continua di nuove emozioni suscitate da un’istantanea, dove la possibilità di catturare un momento e renderlo eterno, regala un po’ di eternità non solo a chi scatta, ma anche a chi osserva…

domenica 29 novembre 2015

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Maria Giuseppina Barbanotti, l’artista che ritrae le donne nelle loro fragilità e passioni


L'artista Maria Giuseppina Barbanotti accanto alle sue opere

Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna! ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 25 Novembre al 7 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Maria Giuseppina Barbanotti, che espone due opere estremamente incisive dal titolo "L'onda" e "Dove sei?".

Maria Giuseppina raccontaci di te… Come e quando nasce la Barbanotti artista?
Come gran parte degli altri artisti, sono nata con una naturale propensione al disegno e alla creatività, e già giovanissima, parallelamente allo studio universitario in una disciplina del tutto diversa, mi sono cimentata nella pittura a tempera e ad olio, partecipando a mostre collettive e personali. La vita poi mi ha portato a dovermi occupare di altro, a svolgere un lavoro molto lontano dall’arte, ma questa lunga e sofferta interruzione mi ha rafforzato sempre più nella consapevolezza che la pittura fa parte della mia essenza in maniera inscindibile e mi ha dato anche modo di maturare artisticamente. Ho infatti poi frequentato l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino ed ho ripreso la mia produzione con intensità e slancio emotivo.

Alla nostra collettiva esponi due opere di grande impatto, sia per dimensioni che per soggetti rappresentati, "L'onda" e “Dove sei?”, nelle quali presenti le sofferenze femminili, evidenziando con grande abilità il disagio interiore delle stesse, anche attraverso una perfetta costruzione delle scene che coinvolgono lo spettatore.. Spiegaci come sono nate esattamente queste opere e quali sono i messaggi che vorresti trasmettere?
"Dove sei?" nasce da un’esperienza autobiografica ma il messaggio è assolutamente universale. Quando perdiamo per sempre una persona cara, ma anche un animale che abbiamo amato, cadiamo in un baratro di disperazione dal quale ci sembra impossibile uscire perché la nostra mente cerca chi non c’è più invano, non pensando che la sua natura fisica sia ormai celata al nostro sguardo ma forse la sua essenza è ancora lì, vicino a noi. Il gatto, essere notoriamente enigmatico ed esoterico, rappresenta appunto l’anima terrena di chi ha lasciato la vita e che probabilmente si stupisce di tanto clamore, sconforto, dolore.
Il concetto è rappresentato con quella vena di surrealismo e di simbolismo che connota tutte le mie opere, dove, a dispetto dell’esecuzione “figurativa” nulla vuole apparire “reale”.
Non è reale il cielo tempestoso con quella nuvola che richiama la forma di un gabbiano (ulteriore rimando all’anima). Non sono reali la tenda agitata dal vento che suggerisce l’idea di una vela, né il telo su cui la donna è rannicchiata che ricorda il mare in burrasca.
Non è reale l’incarnato livido della protagonista che ci appare come una naufraga su di una zattera che ha ormai perso, senza speranza, la rotta. E non è reale neppure il gatto che, con quell’espressione sbigottita, quasi buffa, ci vuole suggerire l’inutilità di tanta disperazione.
Per quanto concerne "L'onda", invece, essa nasce in seguito alla lettura dei seguenti versi di D'Annunzio: Libera e bella, / numerosa e folle, / creatura viva/ che gode del suo mistero/ fugace". Ho provato, così, a calarmi in un'atmosfera di alcove, tendaggi, panneggi, voluttà e sensualità. La donna, forse dopo una notte d'amore, o forse la sta solo immaginando, è, al tempo stesso, l'onda che genera ma anche l'elemento che viene risucchiato da tanta passione, perdendocisi. 

Al momento di dare espressione alla tua arte, che cosa scatta in te? Parti già da un’idea ben precisa o lasci che la mano agisca da sé in maniera del tutto istintiva?
L’idea nasce quasi sempre di notte, nella quiete della mia casa, e parte ovviamente da un’esperienza vissuta, da una sensazione o un sentimento che mi ha colpito, anche semplicemente da una poesia letta o da me composta. Quando inizio a dipingere ho quindi già in mente un’immagine ben precisa ma, durante l’esecuzione, il progetto iniziale si arricchisce inevitabilmente di ulteriori suggestioni che fluiscono quasi per magia.

Quali traguardi continui a porti per il futuro?
Di continuare a studiare, approfondire, confrontarmi e sperimentare e poi, finalmente, una mostra personale, che vorrei intitolare “Rubati alla notte”, che racchiuda tutte le mie recenti opere, molto incentrate sulla figura femminile e su temi “al femminile”.

La collettiva “Semplicemente Donna”, dedicata alle donne, è stata inaugurata proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).. qual è il consiglio che ti senti di dare alle donne che in questo momento si trovano ad essere vittime di violenza?
Purtroppo accade spesso che noi donne, durante la nostra vita, tendiamo a non essere costanti nell’affermare (in una società ideale non ce ne dovrebbe essere bisogno) la consapevolezza di se’, il nostro valore, la nostra forza, la nostra indipendenza. Ci sono momenti in cui molte di noi tendono ad annullarsi come persone, a farsi prevaricare,  a volte anche a farsi umiliare (per un amore, per i figli, per un lavoro dominato ancora spesso dal maschilismo). Quando poi ci si rende conto di aver sbagliato e si cerca di recuperare la propria vita, l’altro incontra maggiori difficoltà ad accettare la nuova situazione perché ha avuto, fino a quel momento, una percezione distorta di noi. Così succede che si diventi più facilmente oggetto di una folle, ed ovviamente sempre ingiustificabile, violenza.
Il consiglio a tutte le donne, soprattutto alle nuove generazioni, è quindi quello di essere, in ogni momento della nostra vita, fortemente e consapevolmente noi stesse, semplicemente perché  “ogni essere umano appartiene solo a se’ stesso”.
Alle donne che sono attualmente vittime, consiglio di non sentirsi mai in colpa e denunciare, sapendo che l’amore non giustifica mai  la violenza, neppure quella psicologica.

Grazie mille per le tue parole, la profondità della tua arte ci conduce attraverso mondi magnifici e surreali, dove c’è spazio per l’immaginazione ma anche per la riflessione sui sentimenti più intimi che albergano nella nostra anima e che vengono fuori nel buio e nelle solitudini delle notti, quando interroghiamo il nostro cuore, spesso senza trovare risposte, forse perché in fondo l’unica risposta è vivere! 

sabato 28 novembre 2015

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Giuse Iannello, l’artista che ci porta a riflettere sulla vita e sull’incalzante scorrere del tempo!



Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna! ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 25 Novembre al 7 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Giuse Iannello, che esporrà due opere dal titolo “Infinito Presente” e “Your time is the only time”.

Giuse, permettici di conoscerti meglio… Come e quando nasce l’artista che è in te?
Fin da bambina provavo piacere nel disegnare e soprattutto nel colorare. Guardavo attentamente le fantastiche illustrazioni delle fiabe che mia madre mi comprava quasi ogni sabato e mi sembrava un miracolo riuscire a rappresentare il mondo reale su un foglio di carta. Volevo riuscirci anch’io! La passione è cresciuta alle scuole medie con le lezioni di Educazione artistica, e a quattordici anni dipingevo già a olio su tela, seguendo il mio istinto. Ho in seguito approfondito questa inclinazione frequentando la Scuola di disegno e pittura dell’Istituto Roncalli a Vigevano, sotto la guida del Prof. Mastro Oronzo. 

Alla nostra collettiva esponi due opere. Spiegaci meglio come sono nate e cosa volevi trasmettere attraverso di esse?
Ultimamente lavoro per cicli tematici. Ci sono state le Mutazioni, le Connessioni, Il tema del Doppio; fino a poco tempo fa ho lavorato a  un lungo ciclo dedicato alle Intimografie, in cui ho cercato di condividere con l’osservatore oggetti e documenti che mi sono appartenuti. Ogni volta che sento di aver esaurito un filone, indago qualche altro tema che nel frattempo mi si è affacciato alla mente. Un ciclo può essere molto breve, anche solo due quadri, o più articolato.  Adesso è la volta di Cronoillogica, in cui rifletto sul tempo e sul significato che esso ha per me.  
“Infinito presente” vorrebbe suggerire l’idea di una continuità del nostro essere più intimo, pur nelle trasformazioni che il corpo subisce per l’avanzare dell’età.
In “Your time is the only time” si sente invece più forte l’incalzare del tempo, che come un oscuro centro di gravità sembra risucchiare le nostre energie, e il titolo suggerisce 
di non rimandare ciò che si vuole fare, di agire quando se ne sente la necessità, perché quello che ci è dato è il nostro tempo, l’unico tempo che abbiamo.   

A partire da questa ultima tua risposta, nasce spontanea una riflessione più profonda sulla vita e soprattutto sulla società di oggi, nella quale lo scorrere del tempo viene avvertito come un mostro da combattere e sconfiggere, attraverso qualsiasi mezzo. Qual è il tuo pensiero a riguardo? 
Il tempo viene avvertito come un mostro da combattere e sconfiggere soprattutto per quanto riguarda l’aspetto estetico, in modo particolare da e per il genere femminile. Si tollera che un uomo, con l’avanzare dell’età, abbia i capelli grigi, le rughe o una silhouette non proprio perfetta; anzi, spesso sembra che queste piccole imperfezioni aggiungano qualcosa al suo fascino. Sean Connery, per dire, a 85 anni è ancora considerato un sex symbol. Da una donna, invece, ci si aspetta che corregga i guasti del tempo, e mai un indicatore di invecchiamento viene vissuto come un valore aggiunto. Ancora una volta ciò che sembra essere più importante in una donna è l’aspetto estetico, non la sua interiorità. Devi essere davvero molto brava in un campo professionale per far passare in secondo piano il tuo aspetto. Sto pensando a donne come Margherita Hack, per esempio.   

Quali progetti hai per il tuo futuro artistico? 
Scoprire nuove strade e avere la capacità di percorrerle artisticamente, questo mi interessa davvero. Dipingere per comunicare i miei pensieri, le emozioni. Domani potrei aver voglia di iniziare un nuovo ciclo, un percorso nuovo, ed è importante che io lo possa fare, che sia nelle condizioni fisiche e psichiche ideali per immergermi nel progetto, realizzarlo. Spero solo questo… Tutto il resto è futuro, si scriverà da solo con il sovrapporsi dei giorni.   
Sul versante letterario, che è l’altro campo in cui sono impegnata, conto di riuscire a pubblicare un libro di poesie che è già pronto, in cui ho commentato con i miei testi le immagini di amici fotografi, che me le hanno gentilmente messe a disposizione.
Il terzo romanzo è ancora in fasce, non vale neanche la pena parlarne.

La collettiva “Semplicemente Donna” è stata inaugurata proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).. qual è il messaggio o consiglio che ti senti di dare alle donne che in questo momento si trovano ad essere vittime di violenza?   
Potrei risponderti “di denunciare”, com’è logico che sia, e di uscire subito dal contesto sociale o familiare di cui sono vittime,  ma la verità è che non sono in grado di dare consigli veramente utili. Per questo ci sono le Istituzioni, le forze dell’ordine, le varie associazioni che insegnano come comportarsi in questi terribili frangenti.
Mi sento però di dire alle donne che hanno figli maschi di insegnare loro il valore del rispetto nei confronti dell’altro, tanto più se l’interlocutore è una donna, fisicamente spesso più debole. Di fargli capire che la violenza è sempre una sconfitta, perché segna il fallimento di tutte le altre risorse più tipicamente umane, cioè la parola, la comunicazione, il confronto civile, riportando chi la pratica alla legge del più forte, tipica degli animali spiritualmente meno evoluti.
  
Grazie Giuse per il tempo a noi concesso e per le tue risposte, il presente ci pone davanti a un’artista brillante e dalle mille sfaccettature, dove le parole si alternano ai colori generando sempre e solo emozioni, il futuro è tutto da scoprire, ma siamo certi che continuerà ad essere pregno delle sfumature più belle della tua anima.

lunedì 23 novembre 2015

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Valentina Frattola, l’artista del colore e delle emozioni più profonde.




Nell’ambito della collettiva Semplicemente Donna! ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d’arte dal 25 Novembre al 7 Dicembre, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Valentina Frattola, che esporrà due opere su carta dal titolo “Monstrum” e “Adamas”.

Valentina, raccontaci qualcosa in più su di te… Quando si è acceso per la prima volta nella tua vita il fuoco sacro dell’arte?
Da che ricordi ho sempre avuto una forte curiosità nei confronti del mondo dell’arte tanto da scegliere di frequentare un Liceo Artistico. Riflettendoci attentamente il fuoco dell’arte non si è acceso in me in un momento preciso, piuttosto si è alimentato in un processo di crescita. Lentamente, disegno dopo disegno, ho realizzato la bellezza dell’atto artistico. Il sentire la voglia, la necessità di dipingere; questo è il mio fuoco. Un fuoco, a volte costante, a volte che si palesa all’improvviso e che mi ispira profondamente. 

Alla nostra collettiva esponi due opere sulle donne dal titolo “Monstrum” e “Adamas”. Raccontaci come sono nate e cosa vuoi trasmettere attraverso di esse?
Le opere oggetto di questa esposizione, sono state create l’anno scorso in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Sono due opere nate singolarmente, che però possono coesistere in una lettura simultanea. Monstrum e Adamas, infatti, sono l’una complementare all’altra; sia dal punto di vista iconografico, sia da quello iconologico.
Monstrum rappresenta una donna intraprendente, forte, seducente la quale sembra giocare nel ruolo di dominatrice contro il mostro che si porta appresso.
Adamas, invece, rappresenta una donna stanca, combattuta, piegata dalla sofferenza. Ma il circolo di senso, si chiude con un dettaglio presente in Adamas ; quegli occhi puri e innocenti, ancora presenti nella donna, che sono la sua vera forza. “Adamas” è il senso che voglio dare all’opera. Donna come “Diamante”, apparentemente fragile, concretamente forte. Scalfita dalle avversità ha in se l’innata capacità di rialzarsi sempre.

Al momento di dare espressione alla tua arte, che cosa scatta in te? Parti già da un’idea ben precisa o lasci che la mano agisca da sé, in maniera del tutto istintiva?
La prima cosa che scatta in me, consentendomi di dare espressione alla mia arte, è l’ispirazione. Sembra banale, ma non inizio quasi mai un lavoro senza questo stimolo. Inizialmente, quindi, ho un’immagine in testa di ciò che vorrei realizzare ma ironicamente non corrisponde mai al risultato finale. Mano a mano che compongo sono i colori, gli spazi, in poche parole l’opera che mi guida; e non il contrario. È vero anche che quando disegno, come artista, per un momento, divento Madre del mio piccolo mondo, nel quale posso creare a mio piacimento ogni cosa voglia. Per me arte vuol dire creare. Creare da qualcosa di astratto, intangibile che alberga all’interno della nostra persona, un qualcosa di concreto, visibile agli altri. Un qualcosa portatore di emozioni.

La collettiva “Semplicemente Donna”, dedicata alle donne, viene inaugurata proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre).. qual è il consiglio che vorresti dare alle donne che in questo momento si trovano ad essere vittime di violenza?
Denunciate! È l’unico consiglio pratico che mi sento di dare. Il non arrendersi e combattere ma soprattutto il coraggio di chiedere aiuto; perché a volte ci sono situazioni impossibili da superare da sole. Ed è importante capire di non essere un’isola, ma che da qualche parte ci sono delle persone disposte ad aiutare. Naturalmente ogni situazione va valutata in modo differente. 

Come vedi il tuo avvenire nel mondo dell’arte? A quali altre evoluzioni assisteremo da parte tua?
Per ora cerco di coltivare la mia passione senza pensare al futuro. Per quanto riguarda la mia evoluzione, non saprei e non potrei rispondere ora come ora. Come artista ci si evolve durante il percorso in maniera quasi inconscia non in modo pensato e metodico. In fine che dire, io mi butto, o la va o la spacca!

Grazie Valentina per il tempo che ci hai concesso, le tue opere ci consentono di fare un viaggio dentro noi stessi, scrutando quei particolari che a volte ci sfuggono o che forse non vogliamo vedere, quelle debolezze che poi in fondo sono le nostre forze perché ci rendono veri agli occhi degli altri.

sabato 21 novembre 2015

Semplicemente Donna!: Kouros presenta Daniela Pasqualini, l’artista viaggiatrice che dà forma alle emozioni.



Nell'ambito della collettiva Semplicemente Donna!, ospitata a Firenze presso Simultanea Spazi d'Arte dal 25 novembre al 7 dicembre, l'Associazione Kouros è lieta di presentare l'artista Daniela Pasqualini.

Daniela, consentici di conoscerti meglio, come nasce l’artista che è in te?
L’Arte e’ una passione che ha permeato tutta la mia vita. …sin da piccola disegnavo e scarabocchiavo ovunque. E’ sempre stata un'esigenza ed un modo spontaneo di esprimermi. Credo che pittori si nasca, è una questione di anima e non di scelta. Sono nata a Roma, ma cresciuta a Petritoli, un piccolo paese della costa Adriatica. Dopo essermi laureata, il lavoro e gli eventi della vita mi hanno portato a Firenze e ciò ha rappresentato un importante punto di svolta. La costante connessione con il contesto storico-culturale offerto dalla città di Firenze è stato un grande stimolo per il mio spirito artistico. Nel 2013 ho lasciato il solo paese che io abbia mai conosciuto e vissuto per trasferirmi con la mia famiglia a Boston, MA USA. Boston mi ha fornito il tempo di esplorare veramente quello che voglio fare del mio talento artistico.
I diversi tipi di paesaggi e le differenti culture mi hanno fornito un ambiente surreale come sfondo per lanciare davvero la mia vera passione. Le mie rappresentazioni artistiche riflettono il mio profondo amore per i viaggi e lo stretto legame con la natura. Pur avendo iniziato a dipingere soggetti paesaggistici sono un’artista prevalentemente figurativa – astratta amante dei colori.

Alla nostra collettiva esporrai tre opere che, a partire dai titoli da te scelti, intendono rappresentare tre differenti stati d’animo, “Emergence”, “Despair”, “Hope”, vuoi dirci qualcosa in più su di esse?
Il Dipingere stesso è uno stato d’animo che va al di là della semplice rappresentazione. Le mie opere esprimono le emozioni ed i sentimenti. Per me non è importante la figura completa ma le sensazioni che l’inquadratura può suscitare. Ho utilizzato colori molto caldi in fusione a colori freddi.  Lo sfondo del quadro esprime la segregazione, la chiusura.
Nei primi due quadri la donna è nuda per simboleggiare il suo essere fragile, indifesa ed imprigionata da chi le usa violenza o dalle costrizioni della società. “Despair” rappresenta la completa perdita o assenza di speranza, confidenza, l’estrema preoccupazione e disperazione.
“Emergence” è l’evoluzione, l’atto, la forza e la volontà di emergere e di esporsi. “Hope” esprime un sentimento di fiducia, di desiderio, di aspirazioni e aspettative da realizzare. Le mie opere più che realistiche sono emozionali. I 3 dipinti fanno parte di una serie di opere dal tema EMOTIONS che cercano di riflettere le varie emozioni e sentimenti che una donna può provare durante i vari eventi della vita.

Che cos’è per te la pittura? Come nascono le tue opere? Puro istinto o realizzazione di un disegno ben preciso che è già nella tua mente?
La pittura è, innanzitutto, una passione, un atto creativo ma anche un mezzo di comunicazione per esprimere quello che si ha nel cuore. Il compito dell’artista è quello di comunicare un messaggio. Dipingere ha, per me, una funzione catartica, in quanto, attraverso tela, pennelli e colori posso esprimere me stessa. I soggetti delle mie opere posso nascere da un idea, un’immagine ben precisa oppure da puro istinto. L’ importante, per me, e’ trovare il soggetto capace di suscitare l’emozione.

Come vedi il tuo futuro artistico? Quali altri mondi interiori e non solo intendi scoprire?
Mi vedo sempre attiva nel mercato dell’arte con l’aspettativa che i miei dipinti continuino ad essere apprezzati internazionalmente. Ho un nuovo anno davanti a me e numerosi impegni tra Nord America ed Italia. Crescendo nella mia carriera di artista sono certa che le mie creazioni rifletteranno le mie esperienze di vita, l'amore, le perdite, le gioie e la mia stessa mutevole visione della vita.

La rassegna “Semplicemente Donna”, da noi messa a punto, sarà inaugurata proprio il 25 novembre, in concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne…Cosa vorresti dire alle donne, troppo spesso vittime di abusi? Che idea ti sei fatta a riguardo?
Parlarne, Emergere e non considerarsi sole. Il problema della violenza sulle donne e’ un problema di violazione della dignità umana vicino a noi e rimane un problema dei nostri giorni. L’arte deve essere portatrice di un messaggio. Attraverso l’arte si può trovare un linguaggio fuori dagli stereotipi e sensibile per parlare di questo dramma sociale. Purtroppo il problema e’ amplificato dalla difficoltà delle donne di aprirsi e parlarne, per paura, vergogna, per un senso di indegnità o perché colpevolizzate. Tra i Paesi europei esistono notevoli differenze nel modo in cui la violenza è affrontata dal punto di vista politico e normativo. Il livello di coscienza del problema da parte della società e gli atteggiamenti socio-culturali che portano a considerare la violenza tollerata, restano la causa principale della persistenza del fenomeno in molti Paesi. Tutti i governi hanno la responsabilità di prevenire, indagare e punire gli atti di violenza sulle donne in qualsiasi luogo si verifichino. Forse l’arte non può cambiare un governo, ma può contribuire alla conoscenza del problema della violenza sulle donne sviluppando, così, coscienze più consapevoli.


Grazie per le tue risposte Daniela, il tuo approccio all’arte, così emozionale, intenso e colorato ci appassiona e ci coinvolge attraendoci irrimediabilmente nel tuo universo, la tua sensibilità e la delicatezza delle tematiche da te affrontate raccontano di un animo pulito e altruista che attraverso il mezzo artistico in suo possesso offre un significativo contributo ad una lotta secolare e ancora aperta, ma che grazie a intelligenze come la tua, si avvia a piccoli passi verso una possibile e sperata soluzione!

sabato 14 novembre 2015

Semplicemente Donna! Una collettiva di pittura e fotografia per raccontare la donna in tutte le sue peculiarità!


Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sarà inaugurata mercoledì 25 novembre ore 17.00 presso Simultanea Spazi d’arte, galleria a cura delle storiche dell’arte Daniela Pronestì e Roberta Fiorini, la collettiva di pittura e fotografia “Semplicemente Donna”.

La mostra, organizzata dall’Associazione Kouros servizi formativi e culturali di Lucca a cura di Francesca Callipari e patrocinata dal Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, è incentrata sulla figura femminile, che ha rivestito sempre un ruolo di primo piano nel mondo dell’arte.Ogni artista, sin dai tempi più remoti, ha mostrato attraverso le proprie opere la considerazione e i significati che la società del suo tempo attribuiva alla donna. Ḗ così che quest’ultima è stata sempre raffigurata come emblema di sensualità ed erotismo, divenendo icona della bellezza per eccellenza e finendo per essere relegata, soprattutto nelle opere del XIX secolo, al suo ruolo di madre-moglie e procreatrice.

Ḗ in questi termini che siamo “abituati”, ancora oggi, a considerare la figura femminile, ma nella società attuale la donna è anche colei che viene barbaramente uccisa, violentata, sia verbalmente che fisicamente, colei che viene spesso privata della propria libertà e dei propri sogni.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Associazione Kouros di Lucca vuole, dunque, dedicare una mostra alla donna nella sua essenza più pura, scevra da qualsiasi pregiudizio, provando a sradicarla dalle etichette comunemente conferitele.

Gli artisti che aderiscono a questa collettiva, hanno cercato di immedesimarsi nell’universo femminile, al fine di rappresentare l’anima della donna, celebrandola nelle sue emozioni, passioni, paure, fragilità, al di là del ruolo rivestito nella società, e lanciando, al tempo stesso, un messaggio forte contro qualsiasi forma di violenza e mancanza di rispetto nei suoi confronti. 


Semplicemente Donna, dunque, e mai più martire da immolare!!

Esporranno i seguenti artisti: Maria Giuseppina Barbanotti, Tomas Stankiewicz Baldassarri, Paola Carosiello, Anna Chiriano, Giulia Lauren De Cesaris, Andreea Ioana Dorneanu, Valentina Frattola, Giuse Iannello, Giulio Mastrangelo, Martina Pancrazzi, Daniela Pasqualini, Alessandro Stizzet, Elisa Mazzieri.