Kouros: Ma chi è Savio Liborio Ciufo e
come è nata la sua passione per la poesia? Lo chiediamo subito al diretto
interessato…Parlaci un po’ di te Savio!
Savio: Alla domanda chi sono, la prima risposta che do di solito è: quale Savio
volete sapere? Una cosa che ho sempre affermato in base alle esperienze che mi
sono cadute addosso, è che per quanto mi riguarda “le passioni rappresentano i
lavori che avremmo voluto fare, se solo ci fossero state le giuste
raccomandazioni…” quindi, Savio lavoratore, è un dipendente statale… Savio che
cerca di riappropriarsi del mestiere-passione che gli spetta, è uno scrittore
di generi molto particolari.
Ho iniziato con le poesie
filosofico-sarcastiche, ho proseguito con i monologhi ironici per continuare
fondendo le due cose e scrivendo commedie teatrali genere comico-brillante
(sino ad ora mai rappresentate.) Con questo genere ho vinto vari concorsi tra
cui il prestigiosissimo “Premio Massimo Troisi” a Napoli, ed il Premio
Internazionale “Angelo Musco” a Taormina…
Però realmente, ancora non ho risposto
alla vostra domanda, come sono arrivato alla passione per la scrittura, e
purtroppo non si può rispondere a tale richiesta senza doversi fare i
complimenti da soli, visto che cosa di cui tutti dicono: “Nooo… è gravissimo e
non si fa”. Io sono arrivato alla scrittura e alle sue
varie forme, perché parlando nei vari discorsi che mi trovavo ad affrontare
giornalmente, dicevo sempre la mia in modo nuovo, accattivante interessante, e
soprattutto (tappatevi le orecchie i deboli di cuore…) molto intelligente.
Kouros: Cosa ti ha spinto, da uomo, ad
esprimerti sul tema dell’amore materno?
Savio: Questo è uno dei temi base della nostra vita, era impossibile che io non
me ne occupassi; l’amore di un genitore, padre o madre che sia, è un tipo di
amore sconfinato, è in me e l’ho visto in mia madre giorno per giorno… Ma più di ogni altra cosa io lavoro con i
bambini ammalati, e quindi non ci sarebbe altro da aggiungere.
Mi sentivo in obbligo da buon decifratore,
di dire cosa si è perso chi non ha avuto modo o peggio voglia di provare tale
sentimento “nel bene… o nel male.”
Ora capite perché è proprio parlando di
questi temi, che in uno dei miei libri mi sono auto dedicato questa frase: “E
se prima hai iniziato per passione… ora continua per dovere…”
Kouros: Prendendo spunto dal titolo della
tua opera “Nati per essere figli”, Cosa significa per te “Nascere per essere
figli”?
Savio: Religiosamente parlando è plausibile che Dio ci abbia creati per il troppo
amore che aveva addosso, “l’ha dovuto dividere o esplodeva,” e nel contempo ha
ottenuto o cerca di ottenere di essere amato da qualcuno “che non sia se
stesso,” che è la cosa più bella che si possa desiderare…
Fisicamente il concetto è simile, siamo
tutti figli di qualcuno ma non tutti genitori di qualcuno; per i figli amati si
dà la vita, sono quindi loro che ci indicano la strada del giusto
comportamento, e se proprio non rispettiamo noi stessi, è per loro invece che
dovremmo cercare accordi con gli altri popoli e non le guerre: “siamo nati per
essere figli, e continueremo a vivere senza scannarci l’un con l’altro solo
grazie a questo concetto.”
Kouros: Cosa vuol dire per te scrivere
poesie o più in generale liberare le emozioni attraverso una penna o,
adattandoci ai tempi di oggi, attraverso la tastiera di un computer?
Savio: Il mio concetto di scrittura è un po’ diverso; ad
esempio le mie poesie come accennavo, sono un misto di teoria filosofia poesia
e sarcasmo, quindi non voglio solo liberare emozioni ma inventarne nuove, che è
la cosa più difficile…
Voglio fare comprendere che si può fare,
che ciò che stiamo guardando davanti ha anche un dietro, un “a destra” e un “a
sinistra”, che tutto può essere cambiato, che le verità sono anche tre e la
terza di solito è nascosta, e ancora che le cose possono essere dette in modi
non solo lineari, ma anche affascinanti; sappiate che alla domanda “quanto fa
tre più due…” si può dire anche che la risposta è “sei meno uno”.
Kouros: Quali sono i tuoi prossimi
progetti?
Savio: Ho da poco (finalmente) pubblicato con l’editrice Zonacontemporanea di Genova,
un bellissimo racconto, questo è concepito ad arte per spiazzare il lettore
concetto dopo concetto: un antieroe stanco uccide tre depravati violenti, tre
mostri come li chiama lui, però a un certo punto gli diranno che sbagliava a
farlo, perché questi, andavano curati e non uccisi poiché anche i mostri hanno
un’anima… e lui confermando l’ultimo concetto risponderà di si, risponderà col
titolo: “Anche i mostri hanno un’anima (per bruciare all’inferno.)”
Il pensiero illuminante sarcastico e
seducente del Tenente dei Lucius Costa racconterà un viaggio, una ricerca della
fede, un’ultima caccia, che ad un certo punto lo catapulterà nell’ultraterreno
alle prese con gli spettri della feccia, di coloro che ha eliminato, di coloro
che secondo lui erano degli esseri talmente cattivi soprattutto con i bambini,
da non meritarsi più di vivere. Avrà a che fare con la Morte, parlerà con Dio
ma, non tutto sarà come sembra... È un libro pronto per essere trasformato in un
bellissimo film, praticamente.
Kouros: Quali sono gli “obiettivi” che
ancora oggi ti prefiggi?
Savio: Ancora oggi incontro gente che mi chiede: “Come mai lo stai dicendo solo
adesso che scrivi?” Ed io rispondo: “Vedi il fatto è che ogni volta che in passato
provavo a dire ad uno che scrivo, questo mi interrompeva subito per dirmi che
anche suo cugino scrive… ed iniziavamo a parlare di quanto è bravo suo cugino.
La strada è nascosta e certi ambienti a caste sono davvero difficili da
espugnare ma… non impossibili; a un certo punto gli avevo dato pure ragione: se
ogni volta che arriva uno in gamba loro lo facessero entrare… prima o poi loro
finirebbero per uscire…
Lavoro a Catania ma vivo a Licata dove c’è
la mia adorata famiglia, e quando mi chiedono se scrivo durante il tempo
libero, rispondo che il mio tempo libero lo passo cercando di raggiungere l’una
o l’altra città, per cui non ho moltissime energie da dedicare alla mia
passione; vivere solo di scrittura sarebbe davvero il più bel modo di vivere, ma
ogni passo che faccio verso questa meta è sempre e solo un nuovo inizio e mai
un arrivo.
In questo periodo sul mio account facebook
pubblico dei testi simili (per intensità ma con temi variegati,) a quello che
avete premiato, “Nati per essere figli,” mi piacerebbe che un editore li
pubblicasse sono tutti bellissimi; contemporaneamente cerco di pubblicizzare il
mio libro di cui ne vado orgoglioso e quindi invito chi mi sta leggendo a
raggiungermi là e chiedendo l’amicizia continuare a leggermi.
Grazie Kouros della vostra cortesia e per
avermi selezionato...
Grazie mille Savio per il tempo a noi dedicato e congratulazioni per questo
meritato secondo premio!!! Attraverso la tua poesia, chiunque di noi, ha
trovato nel suo piccolo un breve istante per riflettere sul senso della vita e
su tutto ciò che nel complicato percorso dell’esistenza ancora continua a
sfuggirci…intanto ci hai fatto capire che probabilmente non ci resta che vivere
e le risposte verranno da sé…
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