Versi delicati che toccano il cuore, delicatamente lo accarezzano, un viaggio in rima che ti coinvolge e ti appassiona, parola per parola, strofa per strofa, in un crescendo di sensazioni multiformi che ti pervadono nel profondo per non abbandonarti mai più…tutto questo è “Il filo dell’anima”, poesia di Francesco Pellegrino, prima classificata al concorso “Amore materno”, è come il bandolo di una matassa che ti si aggroviglia addosso e lascia il segno indelebile delle emozioni!
Kouros:
Ma chi è Francesco Pellegrino e come è nata la sua passione per la poesia? Lo
chiediamo subito al diretto interessato…Parlaci un po’ di te Francesco!
Francesco: Io in realtà nasco come
scrittore di romanzi (ho pubblicato il mio primo romanzo Tra Le Curve Della Vita sulle note del Liga nel 2012 con la casa
editrice toscana Zona), poi un po’ per caso mi sono ritrovato a scrivere
poesie: unendo la mia passione per la musica, avevo provato a scrivere testi di
canzoni che poi son diventati invece delle vere e proprie poesie, tanto da
riunirle in una raccolta dal titolo Stagioni
con l’accento che è stata pubblicata ed è uscita un anno fa. Da lì poi è
continuata questa voglia e passione di scrivere ancora sottoforma di poesia.
Difatti le mie poesie sono tutte sempre in rima, seguendo una sorta di input
iniziale dello schema metrico di una canzone: quasi tutte basta musicarle per
avere già pronta una canzone.
Kouros:
Cosa ti ha spinto, da uomo, ad esprimerti sul tema dell’amore materno?
Francesco: Mi ha spinto la nascita
della mia prima nipotina, poco più di un anno fa, evento emozionalmente intenso
che mi ha permesso di riuscire a trovare le parole giuste per potermi esprimere
su un qualcosa lontano da me.
Kouros:
Cos’è per te “Il filo dell’anima”?
Francesco: Credo sia la poesia, tra
tutte quelle che ho scritto, a cui tengo di più. Un filo è un qualcosa che lega
e l’anima è la parte più profonda di una persona, insieme portano ad un legame
invisibile ma indissolubile, che non si sceglie e non si pesa, non si vincola
ma semplicemente lo si vive portandoselo dentro. È il senso delle cose che
accadono, che ci fa capire che poi in fondo non tutto è abbracciato al nulla.
Kouros:
Cosa significa per te scrivere poesie o più in generale liberare le emozioni
attraverso una penna o, adattandoci ai tempi di oggi, attraverso la tastiera di
un computer?
Francesco: Io
ho iniziato da piccolo a scrivere, sempre con la penna. Ci scrivevo le lettere
quindici anni fa e ci ho scritto il mio primo romanzo, poco tempo fa,
nonostante i pc. Che sia sottoforma di poesia o di racconto o di una semplice
mail, per restare ai tempi moderni, scrivere per me è come dare spazio a cose
che stanno dentro e non trovano il tempo ed il modo giusto per uscire fuori.
Una sorta d’uscita di sicurezza dei pensieri, delle emozioni, delle sensazioni.
Kouros: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Francesco: Continuare a scrivere. Un
prossimo romanzo sicuramente, ma anche poesie o tutto ciò che come ispirazione
riuscirò ad avere. Per me stesso innanzitutto. Per ora qualche idea c’è ma
ancora siamo in fase embrionale.
Kouros: Quali sono gli “obiettivi” che ancora oggi ti prefiggi?
Francesco: Non
progetti o programmi a lunga scadenza ma i miei obiettivi sono sempre quelli
più vicini a cui poter puntare quotidianamente.
Grazie Francesco per il tempo che ci hai
concesso e congratulazioni per questo meritato premio!!! La tua poesia è un
dolce rimedio agli affanni del vivere, un respiro a pieni polmoni nel caos
dell’esistenza, una carezza delicata e leggera ai nostri cuori in un mondo che
va via veloce e non si concede nemmeno il tempo di un’emozione!!! Continua pure
a deliziarci con i tuoi versi! Te ne saremo grati!
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