Daniela De Simone - Piacere |
Nell’ambito della mostra NO VIOLENCE! - La bellezza contro la
brutalità, rassegna attualmente ospitata a Lucca in Sala di Corte dell’angelo e
che avrà termine l' 8 Luglio, l’Associazione Kouros ha il piacere di
presentare al pubblico l’artista Daniela De Simone…
Kouros: Daniela raccontaci qualcosa in più su di te… Quando si è
acceso per la prima volta nella tua vita il fuoco sacro dell’arte?
Daniela: Il fuoco sacro
dell’arte è nato con me, in me. Ed ha seguito lo sviluppo della mia
personalità. Come capita a molti, mi sembra di essere nata con una penna,
un pennarello nelle mani, e questo non è mai cambiato come modalità, ma si è
sviluppato con una maturità diversa. Da piccolissima fino al giorno d’oggi, il
disegno soprattutto è stato per me un modo per creare un mondo nuovo, un
universo parallelo di immagini, storie, desideri, dubbi, introspezione.
Il cambiamento radicale è avvenuto nel passaggio dalla
fanciullezza all’adolescenza in cui il piacere del creare si è scontrato col
“dovere” degli studi, con il confronto rispetto ad altre potenzialità, ma non
si è mai spento.
Nasce così il concetto di consapevolezza, cioè della presa di
coscienza di essere qualcuno, e di fare i conti con questo.
La consapevolezza di essere artista è arrivata in tempi recenti,
grazie ad un percorso di crescita personale, in cui ho scoperto la mia vera
natura, la responsabilità di “essere artista”, per cui ho deciso di percorrere
questa strada, godendo delle bellezze ed affrontando le difficoltà che questo
percorso presenta giorno per giorno.
Kouros: In occasione di questa mostra esponi due opere
particolarmente significative, “Piacere” e “La storia…il presente…il
passato”, focalizzati sulla figura della donna e sulle brutture a cui spesso è
sottoposta nella vita di tutti i giorni …Cosa ti ha spinto ad affrontare questo
tipo di argomento?
Daniela: Le opere parlano
dell’essere donna nel piacere e nella riflessione. Le immagini non
vogliono riprendere violenze, bensì gli aspetti dell’eros e della psiche
affrontati in modo quasi speculare. Una figura frontale ed una vista di
schiena, un piacere profondo, intimo, personale, ed una storia che si delinea
su di un corpo, che comprende l’altro, che stimola alla riflessione.
L’argomento della violenza mi coinvolge in quanto artista come
parte purtroppo della realtà quotidiana, ma il richiamo è molto più profondo
dell’idea di ritrarre immagini di cronaca.
Dentro queste opere c’è tutto il sentire di una donna, che ricerca
sé stessa, che non annulla la propria interiorità, che riflette e vive, sente,
esprime, custodisce, quello che è il suo presente, il suo vissuto, fatto di
difficoltà, ma soprattutto di voglia di esserci, in ogni occasione, di viversi,
e di vivere. E’ la voglia di dare un messaggio diverso, di energia e di bellezza,
che mi ha spinto a partecipare alla mostra.
Kouros: A partire dal titolo della tua opera, “La storia…il presente…il passato”, si può fare a meno del passato per
meglio ricostruire il proprio futuro o è proprio la memoria che ci aiuta ad
andare avanti?
Daniela: E’ impossibile
vivere e costruire il presente senza considerare il passato. E’
impossibile, senza ottenere disastri personali e disturbi profondi, cancellare
una memoria, perché l’inconscio è molto più forte della razionalità, sedimenta
ancora più a fondo ogni qual volta cerchiamo di respingerlo e soffocarlo. E’
lì, attende, manda segnali, finchè non riesce ad affiorare.
Per quanto dolorosa, ma anche gioiosa!, una vita non può partire
da zero, non si “crea”, si riparte. E si riparte più consapevoli se si vuole
cambiare davvero, far tesoro delle esperienze vissute, considerare le
situazioni da altri punti di vista, e continuare a vivere di emozioni vere. La
censura contro sé stessi è la violenza più dura che possiamo applicare. Spesso
si soffre per ciò che stato perché non si hanno gli strumenti per poter
accogliere il passato ed il presente, ed essere attivi nei loro confronti.
Inoltre la memoria non è solo dolore, anzi, è gioia profonda, e la gioia ha una
potenza eguale a quella del dolore, è l’altra faccia della medaglia.
Una persona, come un popolo, senza memoria, è condannato
all’autodistruzione, penso che la realtà, le riflessioni, ne abbiano dato
dimostrazione in più occasioni.
Kouros: Cosa senti al momento di metterti davanti alla tela o al
foglio bianco? Sai già esattamente quello che vuoi realizzare o lasci che la
mano faccia da sé, in una libera estrinsecazione della tua fantasia?
Daniela: Ogni opera, come
ogni evento, si sviluppa in modo differente a seconda delle occasioni. Alcune
opere sono uno sfogo di energie del momento, senza un’immagine definita a
priori che prende forma man mano sulla tela o sul foglio.
Altre immagini invece appaiono dinanzi agli occhi della mente, ed
io le inseguo, cercando di catturare quel frammento che ho potuto scorgere in
quell’attimo.
In altri casi le forme e le figure emergono nitide mentre le sto
creando, seguo un flusso, un’energia, un pensiero anche, che è strettamente
collegato a ciò che sento, a ciò che sto vivendo, al mio stato d’animo. Questo
avviene maggiormente quando mi permetto di essere profondamente in contatto con
me, per molto tempo, a più riprese, quasi un esercizio quotidiano.
Kouros: Che messaggio vorresti pervenisse agli spettatori alla
vista delle tue opere?
Daniela: Vorrei
trasmettere l’aspetto della bellezza, e del piacere che sorgono dalla vita.
Ho riflettuto sul filo che lega i miei lavori e mi rendo conto di
affrontare gli aspetti più dolorosi e più intensi, di piacere, con eguale
intensità.
Ma ciò che cerco di fare, in modo inconscio è di mettere in
circolazione immagini che possano stimolare l’andare oltre ciò che
quotidianamente vediamo, oltre le immagini scontate, che normalmente provocano
distanza, abbattimento, indifferenza.
Percepisco di voler mettere in circolo immagini che stimolino
l’opposto della bruttura, che possano risvegliare il piacere del bello legato
al benessere. Mettere in circolo il bello per suscitare a provocare il
bello, per dare una visione diversa, che affronta la difficoltà anche di essere
accettata.
Kouros: Come vedi il tuo avvenire nel mondo dell’arte? A quali
altre evoluzioni assisteremo da parte tua?
Daniela: L’avvenire è
tutto da scoprire, so che l’Arte è una compagna esigente, che pretende
attenzione, dedizione, tempo e passione, ed a volte rischio di trascurarla un
po’.
L’evoluzione sarà sempre una sorpresa, staremo a vedere!
Grazie per le tue risposte e per il tempo a noi dedicato, la tua
espressione artistica così varia e sfaccettata ci conduce attraverso dimensioni
ogni volta differenti; passando dal bianco e nero al colore, l’emozione prende
forme sempre nuove, ma sempre cariche di significato, suscitando in chi le
osserva sensazioni di stupore e di rinnovato compiacimento…
Ass. Kouros Lucca
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