Non
dipingo pensando di creare qualcosa
che
stia necessariamente bene appeso ad una parete,
in un
salotto o in una casa.
Credo
che quello sia compito di arredatori o designers.
Preferisco
pensare le mie opere come qualcosa che,
a
prescindere da dove saranno collocate,
arredino
l’animo di chi le guarda.
Simone Galimberti
Abbiamo
conosciuto Simone Galimberti un anno fa alla nostra collettiva Il Nudo tra seduzione e provocazione tenutasi
a Firenze dal 26 Settembre al 7 Ottobre 2015.
Galimberti,
artista milanese, da sempre interessato all’arte, ha cominciato realmente la
sua attività pittorica nel 1997, specializzandosi nella rappresentazione di
nature morte e in particolare di soggetti femminili.
Rifacendosi
ad artisti del calibro di Leonardo, Caravaggio, Ingres fino ad arrivare ai più
moderni Saturno Buttò e David Kassan, Galimberti inizia il suo percorso come
autodidatta, studiando a fondo le opere di questi artisti che egli definisce i
suoi maestri e leggendo i diversi trattati antichi e moderni sulla pittura.
Le
sue nature morte, seppur molto vicine alle raffigurazioni seicentesche
differiscono da quest’ultime per la loro freschezza, non configurandosi più
come emblema del male o della caducità dell’esistenza. I frutti che l’artista
ritrae nelle sue tele presentano ancora delle parti per così dire “vitali”:
sono pronti per essere gustati, come dimostrano ad esempio il limone appena
sbucciato o la mela addentata, e seppur destinati, come si sa, a marcire, essi vengono
immortalati per sempre in un preciso attimo della loro esistenza, divenendo così
simbolo di eternità!
Simone Galimberti - Still life |
Simone Galimberti - Un lampo nel buio |
Le
figure femminili, altro soggetto ricorrente nelle opere dell’artista sono,
invece, descritte prevalentemente nella loro sensualità, con particolare
attenzione anche alla descrizione anatomica.
Simone Galimberti - The B side of the moon (Cry for the moon) |
Degna
di interesse è la serie Cry for the moon,
che abbiamo avuto modo di conoscere in parte alla nostra collettiva sul Nudo grazie
all’opera The B side of the moon, esposta
in quell’occasione.
Simone Galimberti -Falce di Luna (Cry for the moon) |
Cry
for the moon, è una sorta di ciclo pittorico in divenire, in quanto l’artista
vi aggiunge ogni anno qualche nuovo disegno o dipinto. Composto prevalentemente
da ritratti femminili, in esso Galimberti, alla sensualità della donna,
evidenziata da particolari pose che accentuano alcuni scorci delle sue nudità, associa
l’immagine della luna, da sempre strettamente connessa alla figura femminile,
evidenziando anche un’attenta osservazione dell’astro celeste, descritto nei
minimi particolari.
In
quest’ultima collettiva, “Orietur in tenebri lux tua”, incentrata sul rapporto
luce-tenebre nell’arte contemporanea, Simone Galimberti mostra tutta la sua
abilità pittorica nell’opera eseguita in olio su tela, Surrender to the light, appositamente creata per questa esposizione
e nella quale l’artista, rendendo ancor più forti i contrasti chiaroscurali,
sempre presenti nelle sue tele, è riuscito a costruire un’immagine di grande
impatto visivo, nonché spirituale, attraverso la quale incita lo spettatore ad
arrendersi al potere della luce, trovando così la propria pace interiore, liberandosi
una volta per tutte dalle tenebre che attanagliano la vita!
Simone Galimberti - Surrender to the light |
Un
artista, dunque, molto interessante che, conscio della grandezza e della
bellezza delle opere degli antichi maestri, ha saputo prendere il meglio da
ognuno, elaborando uno stile proprio, del tutto originale, capace di condurre
lo spettatore in uno spazio senza tempo, in una dimensione onirica che lo
attrae, facendolo sentire parte dell’opera stessa.
F. Callipari
Nessun commento:
Posta un commento