lunedì 13 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Laura Miglioretti: il colore e la materia..

Le temps perdu

Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Laura Miglioretti, che espone due opere dal titolo “Le temps perdu” e “I due arlecchini”.

Laura, permettici di conoscerti meglio.. Come ha avuto inizio la tua passione?

Per caso.. prima ho iniziato con la scultura ed in seguito con la pittura, circa 8 anni fa..

Cosa senti al momento della creazione dell’opera? Parti sempre da un progetto già prefissato nella tua mente o preferisci farti guidare dalle sensazioni del momento?
Si in genere ho in mente un progetto, però in corso d’opera posso anche modificare, inventare qualcosa di diverso!

Quali sono le sensazioni che ti piacerebbe lasciare nel cuore e nella mente delle persone che si trovano ad osservare le tue opere?

La sensazione di gioia nel vedere la materia e il colore che si fondono e….. che si può ancora SOGNARE!

Alla nostra collettiva esponi “Le temps perdu”, un olio su tela contraddistinto da chiazze di colore che si intrecciano, unite ad elementi insoliti e una scultura in ceramica dal titolo “I due arlecchini”.Raccontaci come sono nate e se vi è un significato nascosto che vorresti trasmettere attraverso di esse..

“I due arlecchini” : l’idea della coppia è nata per trasmettere la tenerezza e lo sguardo affettivo per riscoprire il fanciullo che c’è in ognuno di noi.
“Le temps perdu”: per l’esplosività dei colori e per il significato del tempo, della memoria.

I due arlecchini


Quali sono i tuoi prossimi progetti espositivi?
Agrigento: Baia dei Turchi
Torino: Chiostro S. Annunziata


Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il tuo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?

Certamente il colore ha questo potere, soprattutto in questo momento di omologazione e di appiattimento, in un minimalismo che permea anche le nostre relazioni interpersonali sempre più anonime.



domenica 12 giugno 2016

Over the rainbow! Kouros presenta Chiara Lovera, l’artista delle emozioni..



Abbiamo conosciuto Chiara Lovera in occasione della collettiva “Orietur in tenebris lux tua” tenutasi a Lucca dal 28 febbraio all’8 marzo 2016. In quella occasione l’artista espose un’opera dai forti contrasti chiaroscurali intitolata “Horses in the dark”, nella quale è riuscita a creare un’immagine dallo straordinario effetto visivo e dal sapore quasi onirico: quattro cavalli galoppanti che incedono verso lo spettatore, emergendo dal buio della notte, come in un sogno nel quale riemergono desideri celati, simboleggiando al tempo stesso una bramosia di libertà e vitalità, di cui il cavallo ne è l’emblema per eccellenza.


Chiara Lovera - Horses in the dark

Artista torinese residente in Germania,la Lovera ha scoperto la sua passione per l’arte sin dalla tenera età.
Decisa a seguire il proprio talento ha frequentato quindi il Liceo Artistico, proseguendo poi gli studi presso l’Università di Torino, dove si è laureata in Scienze dei Beni culturali.
Le sue opere generalmente nascono quasi sempre dall’istinto e si rivolgono per lo più a scene di paesaggio o nature morte, sebbene non manchino molto spesso anche scene figurative.
In quest’ultima occasione l’artista espone “Abbraccio, emozione”, un’opera figurativa, nella quale l’abbraccio sensuale di due amanti sembra dare vita ad un’esplosione di colori, luci ed ombre dallo straordinario effetto visivo e soprattutto emotivo.
Colore, che come evidenzia il titolo di questa collettiva, diventa espressione dell’anima e delle sue infinite sensazioni ed emozioni, evidenziando ancora una volta la grande abilità e creatività di Chiara Lovera.

Chiara Lovera - Abbraccio

Un’artista che sa rappresentare le emozioni; sa dar voce alle percezioni più profonde dell’inconscio, creando immagini dal notevole potere immaginifico che anche se realizzate su supporti leggeri e semplici come può essere un cartoncino, nel caso di “Horses in the dark”, riescono a catturare l’osservatore intrappolandolo letteralmente all’interno del quadro come in un bellissimo sogno dal quale non ci si vuol svegliare!


Francesca Callipari

sabato 11 giugno 2016

"Over the rainbow", Kouros presenta: Paolo Graziani, il pittore dell'anima..

Abbiamo conosciuto Paolo Graziani lo scorso febbraio, avendo il piacere di ospitare le sue opere in occasione della collettiva d’arte “Orietur in tenebris”, tenutasi a Lucca dal 28 Febbraio all’8 Marzo 2016 presso la Sala comunale di Corte dell’angelo.

Artista forlivese, di formazione autodidatta, Graziani si pone sempre come obiettivo primario quello di rappresentare le emozioni..emozioni scaturite da un particolare momento di vita o da una determinata scena che tocca profondamente il suo animo così sensibile e attento ai piccoli particolari della vita di tutti i giorni.


Certe notti sono...speciali

Proprio in virtù di ciò, si avverte nella sua pittura non tanto quella realtà effettiva, tangibile con i sensi, quanto piuttosto quei messaggi, quelle sensazioni intime e profonde che si possono carpire soltanto se si ascolta la sua arte col cuore e con l’anima.


Un faro nella notte

Nella nostra precedente esposizione, l’artista presentava due opere nelle quali indagava con grande sensibilità sul vivere umano e le sue inquietudini, ovvero “Un faro nella notte” nata dal senso di smarrimento provato da Graziani rispetto al fallimento della società attuale, e “Certe notti...sono speciali”, attraverso la quale l’artista voleva esprimere un sentimento di calma e di serenità, evidenziando come seppur talvolta nella vita ci si possa ritrovare nelle tenebre, non bisogna mai temere poichè in quel luogo con la luce giusta si potranno riscoprire quegli elementi che ci permetteranno di affrontare serenamente la notte.


Il momento con te


L'attesa


In quest’ultima collettiva dal titolo “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima” Paolo Graziani propone, invece, due opere completamente diverse dalle altre sia dal punto di vista cromatico che emozionale: “L’attesa” e “Il momento con te”.
Queste opere sempre dal carattere fortemente riflessivo, si rivolgono verso sentimenti ed emozioni più positive: “L’attesa”, che come preannuncia il titolo, è stata ispirata all’artista mentre si trovava in fila ad attendere il proprio turno, vuol essere spunto per una riflessione più profonda sul senso dell’attesa e su quanti pensieri vaghino nella mente di ognuno. Ad ogni anima, ad ogni pensiero Graziani conferisce un colore a dimostrazione di quanto variegato sia il sentire umano, capace di contrastare anche il grigiore di un’attesa.
Ne “Il momento con te”, Paolo si sofferma, invece, sull’emozione derivante dal poter trascorrere un momento con chi si ama, sia esso un amico, un amore..una persona che ci fa sentire bene e che colora il nostro animo.. Ed è proprio quella scia luminosa, che si crea tra due anime che si incontrano, che contraddistingue quest’opera, così intima e spirituale, dimostrando l’abilità di un artista che non dipinge soltanto con le mani, ma soprattutto con il cuore!

La sua pittura che si contraddistingue per una particolare matericità si pone dunque in dialogo con l’osservatore, chiedendogli uno sforzo in più della semplice osservazione. E’ necessario immedesimarsi nelle figure che Graziani rappresenta, farsi trasportare da quel flusso di emozioni e sensazioni che ne derivano.. entrare dentro l’opera stessa e infine uscirne con un carico emozionale senza confini che ci consentirà di riflettere e comprendere meglio la vita stessa..


Francesca Callipari

venerdì 10 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Marco Capolungo e la sua pittura onirico –fiabesca..


Marco Capolungo - Mondo perduto

Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Marco Capolungo, che esporrà un’opera dal titolo “Mondo perduto”.

Marco, raccontaci qualcosa di te.. Quando è nato l’artista che è in te?

Ho iniziato a dipingere verso i 25 anni. Più che altro, perché avevo una specie di storia in testa, da raccontare attraverso dei quadri. Poi, dopo un paio d'anni, queste idee si sono affievolite e ho continuato cercando sempre di trovare qualcosa che veramente avesse il potere di farmi prendere su i pennelli e cominciare, quasi sempre improvvisando.

Alla nostra collettiva esponi un’opera dal titolo “Mondo perduto”. Raccontaci  com’è nata l’idea di questo dipinto e quali sono le tecniche adoperate per realizzarlo:

Semplicemente ho improvvisato il disegno dopo aver buttato giù le prime linee già programmate. La tecnica è quella della mia pittura per quadri disegnati, pazienza e un buon stato psicologico.

Collegandoci al titolo di quest’opera “mondo perduto”, riflettiamo un momento sull’epoca attuale alla quale tale titolo potrebbe in qualche modo rimandare. In questo particolare momento storico cosa manca sia a livello politico/economico ma soprattutto dal punto di vista sociale?

E' diventato tutto troppo tecnologico, troppe macchine, troppi cellulari, troppi eventi, della moda non se ne conosce più il carattere dominante, è tutto variegato, è tutto dominato dal computer, ma con questo non voglio dire che i contatti umani siano peggiorati, solo che stando molto davanti al pc e ipnotizzati davanti a cellulari e social network, sicuramente si ha meno tempo per stare a contatto con se stessi, ci si dimentica quasi, si vola via, l'anima se ne va... forse . Quello che manca di più è il contatto con la natura.

L’arte può avere a tuo avviso un futuro nel nostro Bel Paese o bisognerà sempre rivolgersi all’estero?

Io sinceramente non sapevo neanche che la tendenza era quella di rivolgersi all'estero, ahahahah. Ma sì apriamo in tutti i sensi tutte le frontiere.

Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il tuo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?

Sicuramente sì, ma ci sono anche opere con una sola tonalità di colore che possono creare anche loro un risveglio dentro di noi di qualche sentimento. Io ho usato spesso molti colori, non né conosco il motivo, forse perché mi piace trovare accostamenti azzeccati, e mi sembra sempre di avere a disposizione troppi pochi colori. Ogni colore è importante, mettendoli insieme si può dar vita a un arcobaleno.
Quando guardo un'opera più che altro indago nell'anima dell'opera e in quella dell'artista, sì comunque spesso mi ci riconosco. Tutte le arti possono muovere l'anima, forse la più potente è la musica, ma la vista sicuramente per me è il senso più importante, più vasto, più assoluto, quindi osservare un quadro è come vedere un mondo, come allargare i propri confini.

Grazie Marco, le tue opere così variopinte e originali ci conducono in una dimensione al tempo stesso onirica e fiabesca, in universi paralleli fatti di luci e ombre, di mostri e corpi sensuali, quasi a voler fornire una descrizione surreale della vita stessa, con le sue gioie, i suoi dolori, e i momenti di follia.

domenica 5 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Irene Perbellini e l’arte come estrinsecazione di sé…


Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Irene Perbellini, che esporrà due opere dal titolo “Embrasser” e “I quattro elementi”.

Irene, aiutaci a conoscerti meglio.. Come e quando hai scoperto la tua passione per il magnifico mondo dell’arte?
Buongiorno. E’ successo circa un anno fa. Cercavo da tempo un modo per esprimere le mie emozioni diverso dalla parola. Mi piacciono i colori, e da piccola adoravo disegnare. E così una sera sono entrata in un colorificio e ho comprato una tela…

Sappiamo che oltre alla pittura ti dedichi anche alla scultura in argilla.. Sei dunque un’artista poliedrica e che ama molto sperimentare. Cos’è che senti prima della creazione di ogni opera? Ti piace elaborare un progetto da cui partire o ti lasci guidare dall’istinto?
Con la scultura ho iniziato quest’anno a gennaio. E’ successo come per la pittura. Sono entrata in un colorificio e ho comprato l’argilla. Volevo dare un’altra sfumatura alle mie emozioni, e sperimentare qualcosa di diverso. Sia per i quadri che per l’argilla evito più possibile l’uso di pennelli o strumenti. Mi piace sentire al tatto il colore e la terra. Mi sembra, in questo modo, di avere un contatto diretto tra la mia anima e l’opera che sto creando, sensazione che non provo se uso strumenti in quanto, per me, causano un distacco, una separazione.
Quando inizio un quadro o scultura so esattamente cosa voglio esprimere, ma spesso non so esattamente cosa fare. Inizio, mi lascio trasportare dall’istinto, e, se ho raggiunto il mio obiettivo, firmo l’opera. Una volta firmata non la cambio più. E questo significa che l’opera è finita, e che quindi l’opera racconta la mia emozione.

Alla nostra collettiva esponi due tele intitolate rispettivamente “Embrasser”, e “I quattro elementi”. Molto interessante tra le due è certamente quest’ultima, che come documentato dal video, che sarà presente in mostra, è stata da te dipinta su una spiaggia, rappresentando un vero e proprio action painting. Raccontaci meglio questa esperienza e spiegaci anche com’è nata “Embrasser”:
Lo scorso inverno sono stata al mare. Il mare d’inverno è meraviglioso. Ho subito pensato di dipingere sulla spiaggia perché ero curiosa di sentire cosa avrei provato, davanti al mare. Infatti l’emozione è stata grande. Sembrava che il mare, la sabbia, il vento, il cielo, le conchiglie fossero lì a farmi compagnia e ad ispirarmi. Ho portato un pezzo di mare in questo quadro, che ho chiamato “i quattro elementi”. I colori sono stati diluiti con acqua salata, e sul quadro è stata messa della sabbia e conchiglie. L’action painting è una tecnica che mi piace moltissimo. E’ liberatoria. Quando il colore arriva con forza sulla tela mi emoziona e mi sfoga. Spesso mi commuove.
“Embrasser” è un quadro che è nato di notte. Mi sono svegliata e ho iniziato a mettere su tela tutti i colori. Li ho uniti insieme con le dita. Embrasser significa abbracciare. Ho voluto rappresentare in questo modo la mia visione di un abbraccio, ricambiato, dato ad una persona alla quale si vuole bene. L’emozione che sento è quella di una visione di colori che si uniscono tra di loro, come farfalle in volo.

Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici?
Ho partecipato ad aprile scorso ad una mostra nel teatro dei Dioscuri al Quirinale con alcune sculture. Ho appena concluso una mostra personale nel centro della mia città, Verona, che ha riscosso molto successo. Parteciperò insieme ad altri artisti ad una mostra a Desenzano del Garda, a luglio. Terrò una nuova mostra personale verso fine anno, in una piccola galleria d’arte, a Verona.

Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il tuo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?
Credo ci sia un profondo legame tra colori e anima. Ho potuto provarlo attraverso la mia arte, che è nata all’improvviso proprio per dare voce alle mie emozioni più profonde. Adoro i colori caldi in particolar modo il rosso. Quando ho iniziato a scolpire mi sono accorta che, dopo un po’ di tempo che non dipingevo, mi mancavano i colori, che l’argilla non ha. Il colore è vita, emozione, passione, ma anche rabbia, tristezza, dolore. Attraverso i colori si possono dire tante cose che non hanno voce.

Grazie Irene per le tue parole e per la tua arte che così calda, viva e variopinta ci accarezza l’anima e ci proietta in un universo a noi parallelo dove colori ed emozioni si equivalgono in un viaggio bellissimo che speriamo non abbia mai fine…

venerdì 3 giugno 2016

Over the rainbow – Il colore come espressione dell’anima!: Kouros presenta Stefano Sassoli e la sua pittura polimaterica..

River- Stefano Sassoli

Nell’ambito della collettiva “Over the rainbow – il colore come espressione dell’anima”, ospitata a Firenze presso la Galleria Simultanea dal 3 Giugno al 15 Giugno, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Stefano Sassoli, che esporrà due opere polimateriche dal titolo “River” e “Fantasy”..

Stefano, come e quando è cominciata la sua passione per l’arte? 
Sono sempre stato appassionato di arte. In particolare, però, ho iniziato a “produrre”, verso l’inizio degli anni ’90, proprio come sfogo dal mio lavoro “ufficiale” (l’imprenditore) che occupa tutta la mia giornata.

Come nascono i suoi quadri? Attraverso la capacità di dare origine a un’immagine già dentro la sua mente o grazie ad una spontanea espressione del suo estro?
I miei quadri possono nascere “per caso”, cioè essere frutto di un sentimento momentaneo; oppure possono nascere a seguito di un’idea e di una ricerca accurata dei materiali da utilizzare. Nella mia mente immagini non ce ne sono, seguo l’istinto.

Alla nostra collettiva espone “River” e “Fantasy”, due opere polimateriche nelle quali colore e materia si fondono insieme, facendo sì che si venga a creare un legame indissolubile tra questi due elementi. Può spiegarci come sono nate e quali emozioni o sensazioni vuol trasmettere attraverso di esse?
Sinceramente i miei quadri possono trasmettere determinate sensazioni a me, che possono (e sono sicuramente) diverse rispetto ad un’altra persona che li osserva. Non desidero trasmettere assolutamente niente, desidero soltanto che ciascuno “entri” nei miei quadri e riesca a provare diverse sensazioni, che ovviamente, come già detto, differiscono in base alla persona, al momento ed al contesto.

Quali progetti ha per il suo futuro artistico? Qualche evento espositivo in programma per i prossimi mesi? 
Dovreste chiederlo a mia figlia! È lei che si occupa di tutte le mie opere. Comunque sicuramente continuerò ad esporre e desidererei essere apprezzato da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

Alla luce della collettiva “Over the rainbow”, da noi organizzata, che si concentra sul colore come espressione dell’anima, qual è il suo pensiero a riguardo? Il colore ha davvero questo potere e dunque la capacità di far vibrare le corde più profonde dell’animo?
Mi piacerebbe venire a vedere l’espressione che gli altri artisti hanno dato all’oggetto di questa mostra (purtroppo per motivi lavorativi non mi è possibile). Comunque penso che le corde più profonde dell’animo possano essere mosse da qualsiasi cosa di “bello” (interiormente parlando) possa suscitare il nostro interesse.

Grazie Stefano per averci regalato uno scorcio della sua arte, consentendoci di addentrarci in un meraviglioso universo fatto di luci e colori che illuminano l’anima ed il cuore!